In 7 giorni sono calati tutti i numeri, dal contagio ai ricoveri. Ma nella campagna vaccinale scendono le prime dosi
16 settembre 2021, ore 15:00
Il report della Fondazione Gimbe certifica, in una settimana, il calo di tutti gli indicatori. Ma mette in guardia sul rallentamento della campagna vaccinale. Intanto sono attualmente 728 i medici sospesi per non essersi vaccinati
Dai decessi per Covid ai contagi, la settimana che va dall’8 al 14 settembre, rispetto alla precedente, ha visto tutti i numeri in calo. Scendono di -14,7% i nuovi casi, del -6,7% i decessi così come calano i ricoveri. E’ quanto rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che sottolinea come ora in ospedale ci siano "quasi esclusivamente persone non vaccinate". La cattiva notizia è che a calare sono anche le adesioni alla campagna vaccinale, da una media di 700-750mila il numero di prime somministrazioni, nell'ultima settimana, è sceso a 525mila. Intanto la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) aggiorna i dati sul personale sanitario: attualmente sono 728 i medici sospesi per non essersi vaccinati. Dall'inizio, le sospensioni sono state 936, delle quali 208 sono state poi revocate perché i sanitari hanno regolarizzato la situazione, comunicando l'avvenuta vaccinazione.
GIMBE, FATTE 200MILA PRIME DOSI IN MENO IN 7 GIORNI
Malgrado la considerevole quantità di dosi di vaccino, le scorte superano quota 10 milioni, e dopo tre settimane di stabilità intorno a una media di 700-750mila di prime somministrazioni, nell’ultima settimana il numero è sceso a 525mila. Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, “In attesa di conoscere gli effetti dell'estensione dell'obbligo del green pass, è evidente che le attuali strategie della campagna non riescono a contrastare l'esitazione della popolazione ancora non vaccinata". Al 15 settembre, rileva Gimbe, il 74,1% della popolazione (43.924.031) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+552.102 rispetto alla settimana precedente) e il 68% (n. 40.295.980) ha completato il ciclo vaccinale (+1.223.873). Tuttavia 3,9 milioni di over 50 (14,4%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, di questi, oltre 3 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. E con la scuola appena ripartita, preoccupa che nella fascia 12-19 anni, nonostante il costante incremento delle coperture, ancora 1,53 milioni di ragazzi (il 33,7%) non abbiano ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali.
GIMBE, STOP DISINFORMAZIONE SULLE CURE
Il presidente della Fondazione Gimbe, Cartabellotta, torna sulle polemiche intorno ai protocolli di cure domiciliari anti-Covid e definisce “inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici che alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi". Cartabellotta ricorda il contesto in cui ci troviamo “con l'autunno alle porte, la riapertura delle scuole e oltre 9 milioni di persone, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, il rischio è quello di una ripresa della circolazione del virus".
FNOMCEO, ATTUALMENTE 728 MEDICI SOSPESI PERCHE' NON VACCINATI
Sono attualmente 728 i medici sospesi per non essersi vaccinati. Dall'inizio, le sospensioni sono state 936, delle quali 208 poi revocate perché i sanitari hanno regolarizzato la situazione, comunicando l'avvenuta vaccinazione. Questi i dati aggiornati comunicati dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). Il presidente Filippo Anelli stima “che in totale dovrebbero essere 1.500 i medici ancora non immunizzati, lo 0,3% del totale. Ma da quello che stiamo vedendo nell'ultimo periodo credo che il 30% dei colleghi che non lo ha ancora fatto si vaccinerà entro l'anno". Si stanno verificando alcune situazioni che riguardano colleghi che non si sono vaccinati per motivi di salute - prosegue Anelli – che rivolge un appello invece a chi ha ancora dubbi ma così rischia di non lavorare più “non buttate all'aria una laurea in Medicina soprattutto in un momento di emergenza dove serve il contributo di tutti i medici”.