In aumento frequenza di condizioni di siccità estrema
21 marzo 2024, ore 16:00
Gli studi effettuati dall'Ispra evidenziano un aumento della frequenza di accadimento di condizioni di siccità estrema e della percentuale del territorio italiano soggetto a tali condizioni
L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l'Ispra, ha evidenziato un aumento della frequenza di accadimento di condizioni di siccità estrema e della percentuale del territorio italiano soggetto a tali condizioni. La siccità ha continuato a caratterizzare tutto il 2023 con condizioni estreme e severe nei primi mesi dell'anno sui territori del nord e centro Italia, già colpiti dalla grave siccità del 2022, tuttavia tali condizioni si sono andate attenuando nel corso dell'anno. Negli ultimi tre mesi dell'anno, che generalmente risultano i più piovosi, si è registrato, in particolare in Sicilia e in parte della Calabria ionica, un consistente deficit di precipitazione, che ha determinato una situazione di siccità estrema con effetti che si protraggono ancora nei primi mesi del 2024, ulteriormente aggravati dalle scarse precipitazioni. Attualmente, l'Italia è caratterizzata da quattro diverse condizioni di severità idrica: alta in Sicilia; media, anche se con alcuni sistemi idrici in severità alta, in Sardegna; bassa nei distretti dell'Appennino Centrale e dell'Appennino Meridionale; si registra invece uno stato di normalità per i distretti idrografici del Fiume Po, delle Alpi Orientali e dell'Appennino Settentrionale". Occorre inoltre tener presente che, come evidenziato dalle analisi sul bilancio idrico a scala nazionale condotte dall'Ispra in collaborazione con l'Istat, condizioni di stress idrico possono verificarsi anche in anni non siccitosi e con larga disponibilità di acqua, anche superiore alla norma, a causa del ruolo significativo dei prelievi di acqua dai corpi idrici.