In Emilia Romagna un'oasi di biodiversità, dedicata al recupero delle testuggini adriatiche

In Emilia Romagna un'oasi di biodiversità, dedicata  al recupero delle testuggini adriatiche

In Emilia Romagna un'oasi di biodiversità, dedicata al recupero delle testuggini adriatiche


06 febbraio 2022, ore 09:00

Il progetto coinvolge il Parco del Delta del fiume Po, nel ravennate, territorio caratterizzato da paludi e canneti

Non si fa mai abbastanza per salvare le specie in via di estinzione, da lodare, dunque, un progetto che coinvolge il nostro territorio e che riguarda un animale per il quale il mare è diventato pieno di insidie: un dramma sotto gli occhi di tutti. L’Emilia-Romagna, in prima linea nella difesa della biodiversità, ospita nella regione un’oasi dedita in particolare al recupero delle testuggini adriatiche, una specie prossima al rischio estinzione. Il progetto, altamente innovativo, consentirà di studiare, come in un laboratorio, gli strumenti idraulici e tecnici volti al contenimento del cosiddetto cuneo salino, vale a dire l'intrusione del sale nelle acque dolci, nella fattispecie le acque del Po. L'area in cui nasce l’oasi di biodiversità si chiama “Acqua Campus Natura” e si trova all'interno del Parco del Delta del fiume più lungo d’Italia, a Mandriole di Sant’Alberto in provincia di Ravenna. E' caratterizzata da prati umidi, canneti e paludi, popolati da un'abbondante flora e fauna di alto interesse naturalistico. Il progetto è stato presentato in questi giorni, proprio a Ravenna, dal consorzio Canale Emiliano Romagnolo e Anbi, insieme con il Comune, il Parco del Delta del Po, Cestha e Lipu.


Oasi di biodiversità, nuovi strumenti per la difesa delle testuggini

L' oasi che nasce nel ravennate sarà gestita dal Cer, il Canale Emiliano Romagnolo che rappresenta una delle più importanti opere idrauliche della Regione. Il Cer,  pur essendo un canale artificiale, alimenta le tre maggiori aree umide dell'Emilia-Romagna. Queste zone hanno un'importanza strategica per l'intero ecosistema del territorio. Difficilmente si sente parlare di zone umide, è questa l’occasione per riflettere su come la biodiversità basi il suo equilibrio sullo stato di salute degli ambienti naturali caratterizzati dalla compresenza di terreno e acqua. Un dato per tutti: il 40% delle specie vegetali e animali del mondo nasce, vive e si riproduce all'interno delle zone umide. Inoltre, alcune di queste aree svolgono un ruolo di protezione del territorio dalle inondazioni. Non solo. Le zone umide migliorano la qualità dell'acqua grazie al processo di fitodepurazione e quelle costiere, in particolare, sono fondamentali per proteggere dall'erosione il litorale e per arginare l'ingresso salino nei terreni e nella falda. 


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