In fiamme negozio a Milano, morti tre giovani cinesi Photo Credit: agenziafotogramma.it
13 settembre 2024, ore 10:00
Le vittime avevano 19, 17 e 24 anni, forse dormivano nello showroom. Si indaga per capire l’origine dell’incendio: potrebbe essere di natura dolosa
Sono tutte giovani e di nazionalità cinese le vittime dell’incendio divampato ieri sera, in un negozio di via Cantoni (in zona Certosa) a Milano. Il bilancio è di tre morti: due fratelli di 17 e 19 anni e un’ulteriore vittima di 24 che, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbero ritrovati accerchiati dalle fiamme, senza possibilità di fuga, rimanendo così asfissiati dopo aver cercato invano rifugio in un bagno. A perdere la vita, anche il loro cagnolino. Non è escluso che il rogo sia stato appiccato volontariamente per danneggiare l’azienda.
La ricostruzione
Il negozio, uno showroom di 700 metri quadri specializzato nella vendita di arredi per interni e circondato da altri capannoni di tipo industriale, si articolava su due piani e pare avesse un unico accesso. Secondo quanto emerso finora, le fiamme sarebbero divampate ieri sera intorno alle 23:00 mentre all’interno si trovavano i ragazzi rimasti uccisi. Come mai fossero ancora lì nonostante l’ora tarda è presto detto: i tre pare dormissero nel magazzino. Gli investigatori hanno trovato alcuni letti e una delle vittime sembra avesse un pigiama addosso al momento del ritrovamento.
Raggiunti dal rogo, i ragazzi hanno cercato rifugio in un bagno adiacente alla stanza, perdendo la vita in poco tempo per il soffocamento causato dai fumi dell’incendio.
L’origine del rogo
L’impatto delle fiamme sulla struttura è stato sin da subito devastante: attualmente lo stabile appare completamente sventrato dalle fiamme. Sul posto sono intervenuti cinque mezzi del Comando di Milano che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme e poi procedere alla messa in sicurezza del magazzino. Sul posto anche 118 e polizia locale insieme al Nia, il Nucleo investigativo antincendio. I Vigili del fuoco sono stati a lungo impegnati per svolgere le attività di raffreddamento degli ambienti e di smussamento, al fine di scongiurare il rischio di crollo dell’intero palazzo. Il portone in ferro appare sfondato dal calore, e il magazzino, piano terra e primo piano, è all'interno completamente distrutto anche se i muri sembrano integri. I tre cadaveri sono stati rimossi nella notte.
Carabinieri e polizia scientifica stanno indagando per comprendere le dinamiche della tragedia. Indiscrezioni avrebbero confermato una delle possibili piste: l’origine dolosa. I titolari dell’attività, infatti, avevano subito minacce in passato.