In Francia cade il governo. Michel Barnier domattina all'Eliseo per presentare le dimissioni del suo governo al presidente Emmanuel Macron
04 dicembre 2024, ore 23:28
E’ durato soltanto tre mesi: sotto i colpi delle opposizioni di sinistra e di estrema destra, che hanno votato compatte la sfiducia. Barnier annulla la visita a Roma
Un mandato davvero breve quello di Michel Barnier, atteso domani mattina alle 10 all’Eliseo, per consegnare nelle mani del presidente francese Emmanuel Macron, le dimissioni del suo governo, caduto sotto i colpi delle opposizioni di sinistra e di estrema destra, che hanno votato compatte la sfiducia. Per trovare un precedente bisogna tornare indietro al 1962, quando ad essere costretto alle dimissioni fu Georges Pompidou, futuro presidente della Repubblica. Macron, che vuole nominare un nuovo premier in 24 ore per non apparire davanti a Donald Trump e ai capi di Stato di mezzo mondo, nel weekend dedicato alla riapertura di Notre-Dame, alla guida di una Francia senza governo. Domani sera si rivolgerà ai francesi alle 20, in diretta tv. Barnier, intanto, ha annullato la visita a Roma in programma domani.
LA DEBACLE PARLAMENTARE
E' la seconda volta, dicevamo, che nella Quinta repubblica un esecutivo viene sfiduciato da un'alleanza delle opposizioni, talmente compatte nella manovra a tenaglia da raccogliere più voti dei necessari (331 i favorevoli alla mozione di censura della sinistra, ne bastavano solo 289). Regista Marine Le Pen, che ha di fatto determinato la fine del governo e condizionato ogni futura scelta. Le Pen, nelle prime dichiarazioni di stasera, pur confermando che Macron deve dimettersi, ha anticipato che lascerà lavorare il nuovo premier ad una manovra finanziaria. Risoluta senza ma e senza se Mathilde Panot, capogruppo dei deputati de La France Insoumise, secondo la quale Macron deve andarsene, dicendosi pronta ad andare al potere con un programma di rottura con il passato.
TOTO PREMIER
Qualche nome già c’è, l’unica certezza è che il successore di Barnier deve poter vantare la capacità di ottenere un appoggio trasversale. Fra i nomi circolati nelle ultime ore per il prossimo premier il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, che sembra abbia un dialogo aperto con Le Pen, il centrista François Bayrou, che oltre al rapporto stretto con Macron conta appoggi fra i moderati di sinistra e di destra, e Bernard Cazeneuve, ex ministro uscito dal partito socialista.