In india, per la prima volta in 167 anni, chiudono le reti ferroviarie e le carrozze diventano reparti di isolamento ospedalieri
In india, per la prima volta in 167 anni, chiudono le reti ferroviarie e le carrozze diventano reparti di isolamento ospedalieri
06 aprile 2020, ore 14:15
Il coronavirus ha bloccato la più antica rete ferroviaria dell’Asia e ne ha cambiato la funzione d’uso
L’India è in lockdown: i treni passeggeri sono bloccati e la popolazione si potrebbe trovare in difficoltà a causa di uno scarso sistema sanitario e dall’assenza di distanziamento sociale.
Stop alla rete ferroviaria più antica dell’Asia
Narendra Modi, Primo Ministro dell’India, a partire dal 25 marzo, ha stabilito un blocco in tutto il Paese e, di conseguenza, le reti ferroviarie hanno deciso di sospendere tutti i treni passeggeri fino al 14 aprile. Una decisione che sarà ricordata nel tempo: è, infatti, la prima volta che la rete ferroviaria più antica dell’Asia viene sospesa dopo 167 anni di attività continuativa. La normale circolazione giornaliera dei 20.000 treni passeggieri sulle rotte a lunga percorrenza e suburbane è stata interrotta: 67.368 chilometri di binari sono stati messi fuori uso. Restano, invece, operativi i treni merci.
Le vecchie carrozze diventano ospedali
I responsabili del sistema ferroviario in India hanno incaricato le sedici zone ferroviarie di identificare le carrozze non climatizzate e non più in funzione per i treni passeggeri così da impiegarli come temporanei ospedali nel corso dell’emergenza coronavirus. Considerando la diffusione del virus, si è deciso, infatti, di trasformare le vecchie carrozze rendendole dei veri e propri reparti di isolamento ospedalieri: a questo fine, saranno destinate circa 20.000 carrozze ferroviarie. Indian Railways ha esperienza nella gestione di ospedali sui treni: nel 1991, infatti, ha inaugurato il Lifeline Express, un treno che offre trattamenti diagnostici, medici e chirurgici avanzati sia per adulti che per bambini. La decisione di creare questi ulteriori e peculiari comparti ospedalieri è stata presa a livello precauzionale, considerando che il sistema sanitario indiano non è ancora sopraffatto e i casi registrati sono circa 4.314 mentre i morti sono 118: numeri particolarmente bassi considerando una popolazione di 1,4 miliardi. Il Ministro delle Ferrovie, Piyush Goyal, ha spiegato, tramite un tweet, che l’obiettivo è rendere le carrozze un ambiente pulito e igienizzato per permettere ai pazienti di riprendersi rapidamente e senza problemi. Entro quindici giorni saranno pronti, circa, 5.000 reparti di isolamento.
Il rischio di contagio in India
L’India è uno dei paesi più popolati al mondo: vi sono, circa, 1,4 miliardi di abitanti. Al momento il numero di contagi e morti è particolarmente basso rispetto alla popolazione, tuttavia si rischia di avere un repentino e violento aumento dei contagi. Infatti, le condizioni di vita, in India, sono difficili la gente vive in aree dense e affollate stando inevitabilmente a stretto contatto. La possibilità di un effettivo distanziamento sociale è nulla. Uno dei problemi principali in India è la mancanza di posti letto negli ospedali: l’OCSE registra la presenza di 0,5 posti letto ogni 1000 persone che, inoltre, non sono distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio, concentrandosi principalmente nelle zone urbane. In aggiunta, il blocco nazionale, stabilito dal Primo Ministro, Narendra Modi, ha implicato forti conseguenze per la maggior parte della popolazione: una massa infinita di persone si è riversata nelle stazioni, nonostante il blocco dei trasporti, senza mascherine, per tentare di tornare dai propri familiari, molte persone sono rimaste senza lavoro e la paura del contagio ha raggiunto livelli inauditi portando ad una repressione violenta, da parte delle forze di sicurezza indiane, per far rispettare la quarantena. Vi sono stati numerosi arresti e le carceri sono sovrappopolate: il rischio di contagio è altissimo. L’India Today ha riportato numerosi episodi tra cui quello di un uomo che, il 26 marzo, è stato ucciso a bastonate mentre camminava per andare a comprare il latte.