In Islanda eruzione vulcanica di grande intensità, dichiarato lo stato di emergenza, chiusa la Laguna Blu
19 dicembre 2023, ore 11:15
Reykjavik ha dichiarato lo stato di emergenza, evacuate 4000 persone da un villaggio di pescatore. Aperto un craterer di tre chilometri e mezzo. Operativo l'aeroporto internazionale
UNA TERRA CHE VIVE
In Islanda si ha la sensazione di camminare su una terra viva. Che respira, si muove, si agita: eruzioni, geyser, terremoti. Lì convivono fuoco e ghiaccio. Da qualche ora una parte dell’isola in mezzo all’Atlantico è letteralmente invasa dalla lava. Si è aperto un cratere nella zona sud occidentale, Reykjavik ha dichiarato lo stato di emergenza. "Un'eruzione è iniziata vicino a Grindavík. Non sappiamo quanti danni potrà causare. Sottolineo che tutti devono seguire tutti i consigli e le istruzioni del nostro personale della Protezione Civile". Con queste parole il presidente islandese Gudni Jóhannesson ha annunciato su Facebook l'inizio della prevista eruzione a nord della cittadina di pescatori di Grindavik, che si trova 40 Km a sudovest della capitale Reykjavik ed era stata evacuata il mese scorso per i timori legati all'eruzione, a sua volta preceduta da una serie di scosse sismiche. Sono quasi 4000 le persone evacuate dal villaggio. Al tempo stesso è stata decisa la chiusura temporanea della vicina Laguna Blu, una delle attrazioni turistiche più famose del paese, nota per le sue piscine termali.
UNA GRANDE QUANTITA' DI LAVA
L’Islanda è abituata a vulcani che eruttano. Ma questa volta siamo di fronte a un fenomeno particolarmente intenso. Nella terra si è aperta una fessura larga 3 chilometri e mezzo, dalla quale la lava esce in abbondanza. Si stima che la velocità della colata lavica sia compresa tra i 100 e i 200 metri cubi al secondo. Le immagini spettacolari pubblicate a ciclo continuo dalle tv islandesi mostrano l'eruzione del vulcano sulla penisola di Reykjanes con getti di lava arancione incandescente sparati da squarci nel terreno, circondati da nuvole di fumo rosso. L'emissione di anidride solforosa dalla fessura vulcanica sulla penisola islandese di Reykjanes che si è aperta con l'eruzione cominciata ieri sera, è circa dieci volte superiore a quella delle eruzioni registrate negli ultimi due anni, dicono i vulcanologi islandesi. Nonostante i timori che l'emissione di fumo e detriti in quota potesse creare problemi all'attività aerea civile, come era successo negli anni scorsi in seguito all'eruzione di un altro vulcano, l'aeroporto internazionale di Rejkyavik-Keflavik è operativo e regolarmente aperto al traffico.
SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO
Questa mattina la potenza dell’eruzione è segnalata in leggera diminuzione: l'attività dei getti, la turbolenza e la sismicità sono calate, secondo le stime dell'Unità di ricerca vulcanologica dell'Università dell'Islanda, ma i vulcanologi sottolineano che “c'è ancora molta eruzione e la lava è molto attiva, la frattura che si è aperta è lunga quattro chilometri, quasi il doppio di quello che si verifica di solito”.