In Islanda le donne scendono in piazza per la parità dei diritti: sciopero di 24h contro il gap salariale e la violenza di genere

In Islanda le donne scendono in piazza per la parità dei diritti: sciopero di 24h contro il gap salariale e la violenza di genere

In Islanda le donne scendono in piazza per la parità dei diritti: sciopero di 24h contro il gap salariale e la violenza di genere   Photo Credit: agenziafotogramma.it


24 ottobre 2023, ore 12:35

Nel più grande sciopero dal 1975, le donne islandesi oggi si asterranno dal lavoro per protestare contro il divario salariale e la violenza di genere. Anche la premier aderisce alla mobilitazione

Come nel 1975, oggi le donne islandesi si asterranno dal lavoro per un’intera giornata: scenderanno in piazza per protestare contro la violenza di genere e la disparità salariale. Non aiuteranno in casa e non andranno in ufficio, in una protesta di 24 ore per sottolineare come, nonostante l’Islanda sia il primo Paese al mondo per uguaglianza di genere, il gap salariale sia troppo elevato. Inoltre quasi la metà della popolazione femminile ha dichiarato di aver subito almeno una volta nella vita violenza di genere o sessuale. Allo sciopero ha aderito anche la premier Katrin Jakobsdottir.

LE PAROLE DELLA PREMIER JAKOBSDOTTIR

Non lavorerò quel giorno, come spero facciano anche tutte le donne qui presenti”, aveva dichiarato venerdì la premier. Alla protesta si sono unite varie ministre del suo governo, fra cui quelle della Giustizia e della Cultura, oltre alle operatrici del settore della pesca, insegnanti e infermiere. Le attiviste chiedono una maggiore tutela per le lavoratrici, che vengano resi pubblici gli stipendi dei dipendenti nelle aziende e una stretta rispetto alla violenza sulle donne.


I DATI SMENTISCONO L'IDEA DELL'ISLANDA COME PARADISO DI PARITÀ

E questa la chiamate parità?” è lo slogan scelto per la mobilitazione odierna, la più grande di questo tipo dal 1975: “L'Islanda viene descritta come il paradiso della parità, ma un paradiso della parità non dovrebbe avere un gap salariale del 21% e il 40% delle donne che hanno subito abusi sessuali”, ha spiegato Freyja Steingrimsdottir, una portavoce della manifestazione. Allo sciopero di 48 anni fa aderì il 90% delle donne, innescando una serie di cambiamenti che nel 1980 fecero sì che Vigdís Finnbogadóttir diventasse la prima donna eletta presidente al mondo. 


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