In Russia cade aereo con 10 persone a bordo, tra i passeggeri ci sarebbe Yevgeny Prigozhin
23 agosto 2023, ore 19:47
Il velivolo caduto nella regione tra Mosca e san Pietroburgo apparteneva alla Wagner, nell'elenco delle 10 persone a bordo risulta anche Yevgeny Prigozhin
Un aereo con dieci persone a bordo si è schiantato nella regione di Tver, tra Mosca e San Pietroburgo. Il velivolo appartiene alla Brigata Wagner e nell'elenco delle persone a bordo, risulta esserci anche Yevgeny Prigozhin. Sul velivolo, oltre ai tre membri dell'equipaggio c'erano anche sette passeggeri. Secondo l'agenzia Tass, il jet risulta essere di proprietà dello stesso capo della Wagner. In un post sul proprio profilo Telegram il gruppo Grey Zone, vicino a Wagner, scrive che: "Il business jet Embraer Legacy 600 con numero di registrazione RA-02795, che apparteneva a Yevgeny Prigozhin, è stato abbattuto dal fuoco della difesa aerea del ministero della Difesa russo" senza confermare se a bordo c'era il loro capo. Prima che l'aereo si schiantasse, i residenti locali hanno ascoltato due raffiche di caratteristiche difese aeree, e ciò è confermato dalle scie di condensazione nel cielo in uno dei video, così come dalle parole di testimoni oculari diretti", scrive ancora Gray Zone, che ha anche pubblicato alcune immagini e video dell'aereo che cade e dei rottami in fiamme. Secondo altri canali Telegram vicini a Wagner, sulla lista dei passeggeri figura anche Dmitry Utkin, il 'braccio destro' del capo della Wagner
Il golpe
Se confermato che Yevgeny Prigozhin è tra le 10 persone a bordo dell'aereo e che i passeggeri sono tutti morti, la su afine sarebbe avvenuta esattamente a due mesi dal golpe contro la leadership russa. Era, infatti il 24 giugno quando il capo di Wagner aveva annunciato la cosiddetta " marcia della giustizia su Mosca". Con le sue truppe era partito da Rostov sul Don, ed alla testa di circa 25mila mercenari è arrivato a circa 200 Km da Mosca. Il tutto al culmine di settimane di accuse e recriminazioni per la gestione della guerra in Ucraina. Un golpe che era stato definito dal presidente russo Vladimir Putin una "pugnalata alle spalle", ma che era rientrato qualche ora dopo, con la mediazione del presidente bielorusso Aleksander Lukashenko e la promessa dei mercenari di ritirarsi dall'Ucraina e trasferire le proprie basi in Bielorussia.