In Ucraina aumenta la pressione dei russi su Kharkiv, intanto Mosca accusa la Nato di ostacolare i negoziati
30 aprile 2022, ore 10:13
Non si fermano i bombardamenti delle forze di Mosca sulle principali città del Paese e restano sempre difficili i tentativi per ottenere un cessate il fuoco temporaneo
Sono trascorsi 66 giorni dall'inizio della guerra in Ucraina. La Russia ha aumentato i bombardamenti ad est, nella regione di Kharkiv, rallentando l'avanzata nel Donbass. Continua la resistenza ucraina nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, dove è in corso un tentativo di evacuazione dei civili, tra cui 600 feriti. Sul fronte diplomatico, intanto, il presidente ucraino Volodymir Zelensky si è detto ancora disposto al dialogo con Mosca, "nonostante le atrocità" compiute dai russi. Un dialogo il cui stallo viene attribuito dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov alla Nato, accusata di evocare spettri di guerra nucleare, che il Cremlino invece, dice, esclude.
Situazione a Kharkiv
A Kharkiv l'esercito ucraino ha annunciato alcune vittorie "tattiche" tra cui la liberazione di un villaggio dei dintorni, mentre non ha esitato a definire la situazione all'acciaieria di Mariupol "peggiore di una catastrofe umanitaria'. Violente esplosioni sono state udite, durante la notte, nella seconda città più grande del Paese, martellata da settimane dall'artiglieria russa. Ieri, secondo l'amministrazione militare regionale, i bombardamenti a Kharkiv hanno provocato almeno un morto e diversi feriti.
Interviste di Lavrov
Ieri, in serata, la Tass ha diffuso due interviste del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, una ad Al Arabiya e l'altra alla cinese Xinhua. I Paesi della Nato "stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell'operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici", ha detto il capo della diplomazia del Cremlino. "Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell'ipocrisia dell'establishment occidentale, in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell'operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici", ha aggiunto il ministro russo. Lavrov ha poi affermato che la Russia non si considera in guerra con la Nato e non minaccia un ricorso al nucleare come invece evocato dall'Occidente. Ha assicurato, infine, che Mosca "intende continuare a rispettare in modo equo i suoi impegni nell'ambito dei contratti internazionali relativi alle forniture di esportazione di alimenti, fertilizzanti, risorse energetiche e altri prodotti sensibili".
Il giallo sugli uomini d'affari russi
La Cnn ha sollevato un altro caso, che ha i contorni del giallo: almeno sei uomini d'affari russi sarebbero morti per apparente suicidio negli ultimi tre mesi, alcuni dei quali con le loro famiglie. Quattro dei sei decessi, secondo l'emittente, sono di dirigenti associati a Gazprom o a una delle sua controllate.