In Ucraina, decine di neonati nati da madri surrogate attendono che i lori genitori stranieri possano andarli a prendere
15 maggio 2020, ore 17:00
I bambini sono 'parcheggiati' in un hotel chiuso per coronavirus, sono assistiti da tate e sono stati mostrati in un video
La clinica ucraina Biotexcom ha diffuso un video che a tratti sembra surreale. Nelle immagini, girate in un hotel di Kiev chiuso per l'emergenza coronavirus, si vedono 46 culle una accanto all'altra. Dentro altrettanti neonati, nati da madri surrogate e 'parcheggiati' all'Hotel Venezia in attesa che i loro genitori stranieri possano andarli a prendere. Il video è una sorta di pubblicità, tutta a colori pastello, in cui si spiega che tate amorevoli si prendono cura dei bambini e che i piccoli mangiano, vengono lavati, portati all'aperto e mostrati in videochat alle loro famiglie. Nel filmato, però, un responsabile della clinica invita le famiglie a fare pressioni sui rispettivi governi, tra cui quello italiano, per avere il permesso di viaggiare verso l'Ucraina.
La clinica Biotexcom
In Ucraina, così come negli Stati Uniti e in altri Paesi, la gravidanza attraverso l'utero in affitto è legale. Il governo di Kiev considera la maternità surrogata una cura sanitaria contro l'infertilità. La clinica Biotexcom, come recita il sito, disponibile anche in italiano, si occupa di riproduzione umana. Vengono offerti vari servizi per permettere a coppie di tutte le età di coronare il sogno di avere un figlio. Ogni anno, nella clinica, nascono migliaia di bambini, 500 solo per coppie italiane. Coloro che partoriscono sono donne giovani, reclutate per portare avanti una gravidanza per altri o per donare ovociti. Per una coppia commissionare un figlio costa almeno 30mila euro, ma ci sono anche contratti da 40mila e 50mila euro. Le differenze riguardano alcuni servizi aggiuntivi, come la diagnosi preimpianto, per verificare che non ci siano malattie genetiche, o la scelta del sesso del bambino.
Genitori in attesa
I genitori che acquistano una gravidanza da madre surrogata di solito si recano in Ucraina prima del parto, per assistere alla nascita del figlio. In questo periodo non è possibile come non lo è andare a recuperare i bimbi in seguito. Il governo italiano, per ora, non ha concesso alle famiglie coinvolte la possibilità di partire. Nel nostro Paese, peraltro, la pratica è illegale e la questione che riguarda queste coppie spinosa. La clinica ucraina, che sta investendo molto per mantenere i bambini oltre il termine previsto, teme che qualche coppia, viste le difficoltà, possa tirarsi indietro e non voglia che il neonato venga 'consegnato' quando ha già qualche mese di vita. Al di là del video in cui tutto sembra perfetto, alcune associazioni hanno chiesto che venga effettivamente verificato come vengono curati i bambini dell'hotel Venezia.
Il resto del mondo
Il problema si pone anche nel resto del mondo. A Boston, negli Stati Uniti, una clinica ha 15 bambini nati da coppie internazionali. Alcuni genitori sono riusciti a entrare nel Paese prima della chiusura dei confini, ma ora sono bloccati lì. Altri sono stati costretti a fermarsi nel corso del viaggio. E' il caso di una coppia cinese, bloccata in Cambogia. In India, in un centro riproduttivo del Gujarat, ci sono 17 bambini. In questo caso i genitori sono indiani, ma sono costretti a rimanere nelle loro città di origine a causa del virus e non posso raggiungere i neonati.