Incidente a nord di Tel Aviv. Le autorità di Israele: è un attentato
Incidente a nord di Tel Aviv. Le autorità di Israele: è un attentato Photo Credit: agenziafotogramma.it
27 ottobre 2024, ore 12:50 , agg. alle 18:51
Questa mattina un camion si è scagliato a tutta velocità contro una quarantina di persone a una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv. Molti feriti, alcuni in gravissime condizioni.
Questa mattina, nel quartiere Glilot, a nord di Tel Aviv, un camion ha investito 40 persone a una fermata dell’autobus. Le autorità hanno parlato subito di terrorismo.
I FATTI
Il conducente del truck è stato colpito e neutralizzato da civili armati sul posto. La fermata si trova molto vicino al quartier generale del Mossad, i servizi internazionali di Tel Aviv, e vicino a diverse unità dell’intelligence dell’IDF, ovvero le Forze di Difesa di Israele. La polizia ha riferito che l'autista del camion ha colpito alla fermata dell'autobus lanciandosi a grande velocità contro le persone che scendevano, travolgendole. I soccorsi intervenuti sul posto hanno raccontato che molte delle persone colpite sono diverse sono rimaste intrappolate sotto il veicolo. Molti testimoni hanno descritto l’impressionante momento dell’impatto. Le vittime sarebbero anziani che erano scesi da un bus pochi istanti prima per andare a visitare un museo nelle vicinanze. Le autorità israeliane parlano di un atto terroristico. L’attentato avrebbe un forte valore simbolico, perché oggi, secondo il calendario ebraico, si celebra la commemorazione per il massacro del 7 ottobre. Il portavoce del servizio di ambulanze Magen David Adom, Zachi Heller ha riferito che ha colpito la fermata del bus ribaltandosi. “Ci sono decine di feriti nell'incidente con diversi tipi di lesioni” ha aggiunto. Secondo le prime informazioni il camionista-attentatore sarebbe un arabo israeliano residente a Kalanseva, lo riporta riporta la tv pubblica Kan.
LE REAZIONI
L’attentato non è stato rivendicato, al momento. Ma le autorità sono convinte che si tratti di un atto terroristico. Gli inquirenti stanno cercando di tirare le fila e attendono conferme. Soprattutto per verificare se l’attacco sia collegato al raid effettuato dall’aviazione di Israele nella notte di ieri. L’offensiva lanciata contro l’Iran in risposta al bombardamento su Israele del 1° ottobre è attualmente oggetto dell’attenzione internazionale. Le massime cariche della teocrazia sciita si sono espresse nel corso delle ultime 24 ore. L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha mandato un messaggio all'Onu, sostenendo che “è un nostro diritto rispondere” e ha aggiunto "Il male fatto dal regime sionista non deve essere né esagerato né minimizzato", ha scritto, denunciando "un errore di calcolo" da parte del regime sionista”. "I nemici dell'Iran devono sapere che la nazione guerriera si erge senza paura in difesa del suolo iraniano e risponde a qualsiasi atto di follia con prudenza e intelligenza" ha scritto, questa mattina, in un post sui social, il presidente dell’Iran Masoud Pezeshkian.
ISRAELE SUL RAID
L'attacco in Iran è stato "preciso e potente e ha raggiunto tutti i suoi obiettivi" ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo nel corso della cerimonia ufficiale per i militari israeliani uccisi il 7 ottobre e negli scontri successivi. Intanto, quattro riservisti israeliani sono rimasti uccisi, 14 feriti durante uno scontro con miliziani di Hezbollah in un villaggio del Libano meridionale. Nel dare l'annuncio le Forze di difesa israeliane hanno precisato che lo scontro è avvenuto ieri.