Incidente Frecce Tricolori, nelle chat dei militari: "acuto" il rischio di bird strike. Indaga la procura di Ivrea per disastro e omicidio colposo
Incidente Frecce Tricolori, nelle chat dei militari: "acuto" il rischio di bird strike. Indaga la procura di Ivrea per disastro e omicidio colposo Photo Credit: agenziafotogramma.it
18 settembre 2023, ore 12:30 , agg. alle 13:00
Sono in corso le indagini per chiarire la dinamica dello schianto della Freccia Tricolore che sabato è costato la vita a Laura Origliasso, 5 anni, vicino all’aeroporto di Torino-Caselle
È attesa l’analisi, da parte degli inquirenti, del software di bordo della Freccia Tricolore schiantatasi al suolo sabato scorso, per ricostruire la dinamica dell’incidente avvenuto vicino all’aeroporto di Torino-Caselle in cui è morta una bambina di cinque anni. L’ipotesi più accreditata è che l’avaria al motore del Mb-399 sia stata causata da un “bird strike” – l’impatto del mezzo con dei volatili. Se e come sia stato valutato il rischio di bird strike prima del decollo è al vaglio della procura di Ivrea: i pm hanno recuperato un audio che circola nelle chat dei militari. In queste conversazioni il pericolo di incontrare uccelli in volo è descritto come “acuto”. Al momento è stato aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo: il pilota sarà iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto.
PAOLO ORIGLIASSO: NON SONO RIUSCITO A SALVARE MIA FIGLIA
“La cosa più verosimile, ma è un'ipotesi, è che si è trattato di due volatili che sono entrati nel motore, che ha preso fuoco”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato quanto accaduto sabato pomeriggio. Il responsabile della Difesa è in costante contatto con la famiglia: “da padre, più che da ministro, questa tragedia mi scava dentro”, ha confidato dopo aver sentito la ricostruzione degli eventi da parte di Paolo Origliasso, padre della piccola Laura, l’unica vittima dell’incidente. Lo schianto a terra, il velivolo in fiamme: la coda dell’aereo avrebbe centrato la fiancata della Ford Fiesta su cui viaggiava la famiglia Origliasso. L’auto sarebbe stata investita da una “palla di fuoco” mentre era in movimento per poi uscire dalla carreggiata e ribaltarsi: fino all’ultimo il padre, la madre e il fratello di 12 anni avrebbero cercato di sganciare i lacci del sedile che ha imprigionato Laura, 5 anni, nella macchina che, ricoperta di carburante, ha poi preso fuoco. “Non sono riuscito a slegarla, ho tentato di sganciare il seggiolino, ma non ci sono riuscito. Ci ho provato fino all’ultimo”, ha continuato a ripetere Paolo, dimesso ieri mattina dal Cto di Torino. A tormentarsi è anche il maggiore Oscar Del Do', alla guida del velivolo, che è riuscito a sfuggire all’impatto lanciandosi con il paracadute: “ Quando con il paracadute ho toccato terra, ho visto un incendio. Sono corso verso il fuoco, ma un uomo mi ha fermato e mi ha detto: ‘Hai ucciso una bambina’. Da quel momento non riesco a darmi pace”, ha raccontato a La Stampa. L’aereo è precipitato trenta secondi dopo il decollo, incendiandosi: inutili i tentativi del pilota di recuperarne il controllo, ma in pochi secondi è riuscito a posizionare l’aereo in modo da evitare le case, non a evitare la macchina della famiglia Origliasso.
LE CONDIZIONI DEI FERITI
“Dove ho sbagliato?”, ha continuato a chiedere Paolo Origliasso ai medici del Cto di Torino. Era stato portato in ospedale per le ustioni riportate al braccio sinistro e dimesso ieri, mentre la moglie, Veronica Vernetto, resta in osservazione per ustioni più estese che forse richiederanno un intervento chirurgico. Migliorate le condizioni del figlio 12enne, anche lui ricoverato per ustioni che ricoprirebbero il 30% del suo corpo: il padre è rimasto al suo fianco tutta la notte all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.