Incidenti sul lavoro, il ministro del lavoro Andrea Orlando annuncia l’ arrivo di 2100 nuovi ispettori

Incidenti sul lavoro, il ministro del lavoro Andrea Orlando annuncia l’ arrivo  di 2100 nuovi ispettori

Incidenti sul lavoro, il ministro del lavoro Andrea Orlando annuncia l’ arrivo di 2100 nuovi ispettori


11 maggio 2021, ore 19:43 , agg. alle 20:43

Nell'ultimo rapporto Inail in evidenza l'incidenza del Covid, un terzo delle denunce mortali sono dovute al contagio, le morti su lavoro in Italia sono nella media europea

 Lunedì sono stati celebrati i funerali di Luana D’Orazio, una giovane mamma di 22 anni morta lo scorso 3 maggio mentre stava lavorando in una fabbrica tessile di Montemurlo, in provincia di Prato. E nell’ultima settimana ci sono stati molti altri incidenti mortali, e altri che hanno provocato solo lesioni. Giovedì 6 maggio un uomo di 46 anni, Maurizio Gritti, è morto mentre stava lavorando in un cantiere a Pagazzano, nella provincia di Bergamo. E i l giorno seguente, venerdì 7 maggio, un operaio è morto in un’azienda di mangimi a Sorbolo, in provincia di Parma: si chiamava Andrea Recchia e aveva 37 anni. Sempre venerdì 7 maggio a Gubbio, in Umbria, Samuel Cuffaro, 19 anni, ed Elisabetta D’Innocenzo, 52 anni, sono morti in seguito a un’esplosione in un’azienda in cui si produceva cannabis legale, per scopo terapeutico Sabato 8 maggio un altro lavoratore bergamasco, Marco Oldrati, 52 anni, è morto dopo essere caduto da un ponteggio in un cantiere di un centro commerciale a Tradate, in provincia di Varese.

Sindacati e ministero del lavoro impegnati sul tema

In tempi brevi saranno nominati 2100 nuovi ispettori del Lavoro. Secondo il ministro del Lavoro Andrea Orlando una prima risposta "di grande impatto", che sulla sicurezza nei luoghi di lavoro richiama la necessita' di "fare fronte comune" con i sindacati. Puntare su maggiore prevenzione e formazione, rafforzare investimenti e controlli con piu' organici: questi i punti su cui si vuole agire per fermare la scia di incidenti e di vittime sul lavoro, che ogni giorno si contano.

Nel rapporto Inail spiegata  l'incidenza del Covid

Nel ultimo rapporto dell’istituto viene messo in evidenza che «quasi un quarto del totale delle denunce d’infortunio e circa un terzo di quelle con esito mortale pervenute da inizio anno sono dovute al contagio da COVID-19». Rispetto al 2019 sono invece diminuiti gli infortuni mortali in itinere, passati da 306 a 214 (-30,1%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati del 34,9% (da 783 a 1.056). L’epidemia, come è intuibile, ha condizionato anche i primi mesi del 2021. Nel primo trimestre ci sono stati 185 decessi, 19 in più rispetto allo stesso periodo del 2020, con una crescita dell’11,4 per cento. Ma questo confronto, come i precedenti, risulta improprio, perché negli ultimi mesi molte regioni hanno affrontato la cosiddetta terza ondata dell’epidemia, che ha causato molti morti con possibile contagio nel luogo di lavoro e relativa denuncia, mentre lo scorso anno la prima ondata ha avuto conseguenze a partire dal mese di  marzo. Anche il confronto con gli altri paesi europei è complesso, perché i criteri usati per la definizione dell’incidente sul lavoro sono diversi: alcuni paesi tengono in considerazione l’incidente “in itinere”, altri no. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Eurostat, l’Italia ha un’incidenza di incidenti mortali che non si discosta dalla media dell’Unione Europea.


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