Incontro tra Putin e Erdogan: si discute l’accordo sul grano. Nella notte pioggia di droni sull’Ucraina
04 settembre 2023, ore 12:00
Il grano ucraino al centro del vertice tra Putin e Erdogan, previsto per il pomeriggio a Sochi. Non si ferma il conflitto tra Mosca e Kiev, nella notte attacchi nella regione di Odessa
Attesa per l’incontro previsto oggi a Sochi tra il presidente russo Putin e il suo omologo turco Erdogan: a impegnare i due leader sarà soprattutto la questione relativa all’esportazione di grano dall’Ucraina attraverso il Mar Nero, bloccata dalla Russia a metà luglio. Secondo la Tass, “Erdogan e Putin valuteranno il rilancio dell’accordo sui cereali, esaminando le nuove proposte elaborate dall’ONU con la partecipazione della Turchia”. Il vertice prevede anche altri temi sul tavolo: dalla rimozione delle restrizioni ai produttori alimentari russi alla fornitura di gas russo all’Europa alla guerra in Ucraina. Dalla Cina arriva anche il commento del ministro degli Esteri italiano Tajani: quello di oggi tra Erdogan e Putin “è un incontro importante e credo che si debba fare di tutto per trovare un accordo su tutte le questioni che riguardano la guerra. L’accordo sulla via del Mar Nero, che deve portare grano anche a molti Paesi africani deve essere perseguito. Bene se il presidente turco promuove questa operazione, è un piccolo passo verso la pace”.
ATTACCO RUSSO IN UCRAINA: DRONI SULLA REGIONE DI ODESSA
Nonostante l’Europa veda nel faccia a faccia tra i due presidenti la possibilità di aprire dei negoziati per la pace, nella notte la Russia ha attaccato l’Ucraina con un numero impressionante di droni. Solo nella regione di Odessa ne sono caduti 23: l’obiettivo erano le infrastrutture agricole. Bersaglio dell’offensiva i porti della zona, da cui l’Ucraina trasporta grano e altri prodotti alimentari. Alcuni droni russi che puntavano al porto di Izmail, al confine con la Romania, sono caduti ed esplosi su suolo rumeno e, quindi, NATO. Da Bucarest smentiscono “categoricamente” che droni esplosivi russi siano caduti sul suo territorio. Intanto a Kiev sono scattati allarmi bomba in tutte le scuole secondarie della città: è il secondo allarme di questo tipo dopo quello segnalato il 1° settembre, giorno in cui gli studenti sono tornati dietro ai banchi di scuola. “Gli agenti di polizia e il Servizio di emergenza statale stanno prendendo le misure necessarie. La decisione di evacuare bambini e insegnanti dai locali sarà presa dall’amministrazione degli istituti scolastici e dalla polizia”, ha fatto sapere l’emittente statale Suspilne citando l’Amministrazione militare della capitale.
SI DIMETTE IL MINISTRO DELLA DIFESA UCRAINO
“Ho presentato la mia lettera di dimissioni al presidente del Parlamento ucraino”. Con un post sui social, il ministro della Difesa del Paese, Oleksii Reznikov, ha annunciato di aver presentato le sue dimissioni al Parlamento. Il presidente Zelensky aveva reso noto ieri sera di voler sostituire l’ormai ex ministro con il capo del Fondo del demanio statale Rustem Umerov. La motivazione andrebbe trovata nell’ondata di illeciti e corruzione che ha travolto alcune delle massime figure ucraine negli ultimi mesi. Il caso più recente risale a soli due giorni fa, quando l’oligarca Igor Kolomoisky era stato incriminato per frode e riciclaggio. La sostituzione di Reznikov sarebbe legata a un caso di irregolarità nella fornitura di divise invernali per l’esercito ucraino.