India e Cina si sfidano per il controllo del confine sull'Himalaya, i soldati combattono con mazze chiodate e sassi
18 giugno 2020, ore 12:01
Le cifre non sono ufficiali, ma l'ultimo scontro avrebbe causato decine di vittime sui due fronti
Il confine conteso tra India e Cina è quello nella Galwan Valley, nel Ladakh, sulla catena montuosa del'Himalaya. In questi giorni stiamo assistendo allo scontro più aspro da almeno 45 anni.
Una battaglia senza esclusione di colpi, ma senza proiettili
I soldati che presidiano i due fronti si sono affrontati nei giorni scorsi a colpi di mazze chiodate, avvolte nel filo spinato, e di sassi. Nessun colpo di arma da fuoco sarebbe stato sparato. Il bilancio è di 20 indiani e 35 cinesi morti, ma il regime di Pechino non conferma alcuna cifra. Non ci sono nemmeno troppi particolari sull'accaduto, tutto è avvolto dal mistero. Lo scontro ha portato Nuova Delhi ad allertare esercito, marina e aviazione e ad alzare la tensione.
Due governi in lotta
L'impressione, che deriva dalle dichiarazioni dei due governi, guidati da Modi e Xinping, è che in realtà nessuno voglia una pericolosa escalation del conflitto, come accadde negli anni sessanta, quando furono i cinesi a vincere. Gli esecutivi di Nuova Delhi e Pechino, però, spinti dall'opinione pubblica che li vuole forti, preferiscono non apparire deboli e inclini ad arrendersi. I due Paesi sono i più abitati al mondo con quasi un miliardo e 400 milioni di persone ciascuno. Entrambi possiedono la bomba atomica.
Una tensione che dura da settimane
Lo scontro dei giorni scorsi arriva al culmine di settimane di tensione. La frontiera è lunga quasi 3.500 chilometri e, in diversi punti, il confine è conteso tra Cina e India. La battaglia con mazze e bastoni ha portato i due Paesi ad accusarsi reciprocamente di provocazioni e sconfinamenti. Cina e India vivono da sempre rapporti tesi. Si è cercato un riavvicinamento per lanciare insieme l'economia, ma i rapporti restano difficili. In questo sistema in precario equilibrio si è inserita l'influenza di Donald Trump. Il presidente americano, che ha tentato in diversi modi di isolare la Cina, ha intessuto invece un rapporto ben diverso con l'India. Il Capo della Casa Bianca ha visitato Nuova Delhi qualche mese fa, ha elogiato il governo e firmato un contratto per la vendita di armi americane al Paese asiatico.
Due economie in ascesa
Cina e India rappresentano due tra le economie più potenti al mondo. Nel corso degli anni, però, la crescita è stata più o meno intensa in un Paese rispetto all'altro e non sono mancati i momenti di sofferenza. Il coronavirus ha ulteriormente cambiato le carte in tavola. L'india, che nel 2019 ha fatto segnare un aumento del Pil del 5,3%, il più basso in sei anni, a causa della pandemia dovrebbe ottenere nel 2020 una crescita del 3%. La Cina, nel primo trimestre di quest'anno, invece, ha fatto segnare un calo del Pil del 6,8% e il Governo ha deciso di non porsi per il 2020 obiettivi di crescita.
La bomba atomica
Nel mondo non sono molti i Paesi che possiedono la bamba atomica. Si tratta dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, cioè Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito e Cina, a cui si aggiungono poi Pakistan, India, Israele, che però non ha mai confermato, e Corea del Nord. La Russia, secondo le ultime statistiche, è in possesso del maggior numero di testate nucleari al mondo, più di 7.000, un numero leggermente superiore a quello degli Stati Uniti.