Influenza, mix di ceppi a forte rischio per gli anziani

Influenza, mix di ceppi a forte rischio per gli anziani

Influenza, mix di ceppi a forte rischio per gli anziani


24 dicembre 2019, ore 09:00

Centro europeo malattie, previsto un grave impatto sulla sanità

Il mix di virus influenzali in circolazione in Europa, che vede una predominanza del tipo A, potrebbe portare quest'anno a un'alta mortalità nei pazienti anziani e a un pesante carico di lavoro extra per i servizi sanitari. Mentre il numero di contagi inizia a aumentare sensibilmente e stanno per iniziare le feste, il momento in cui aumenta lo scambio di virus in famiglia, a mettere in guardia sono il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). I primi rilevamenti per la stagione in corso indicano la co-circolazione di virus influenzali di tipo A e B nella regione europea dell'Oms. In questa fase iniziale della stagione influenzale europea, "non vi sono prove di un significativo eccesso di mortalità". Tuttavia, il virus dell'influenza di tipo A (H3N2) è tipicamente associato a gravi impatti sulla salute tra persone di 60 anni e oltre, come osservato nelle precedenti stagioni". Tra tutte le malattie infettive, "l'influenza stagionale è quella associata alla più alta mortalità in Europa", afferma Pasi Penttinen, responsabile del Programma di malattie influenzali e da virus respiratori dell'Ecdc. "E' troppo presto per prevedere quando arriverà il picco, quale sarà la gravità e la durata. "Tuttavia - prosegue - è probabile che alcuni paesi sperimenteranno un picco nel mezzo della stagione delle vacanze natalizie quando i servizi sanitari sono spesso ridotti". La capacità di gestire un afflusso improvviso di pazienti quindi, conclude, "dovrebbe essere organizzata in previsione di questo". In particolare gli anziani sono più esposti a complicanze perché con l'età diminuiscono le difese immunitarie e aumenta la frequenza di malattie non trasmissibili, in particolare 4 di cui soffrono complessivamente circa 25 milioni di persone in Italia: insufficienza renale, scompenso cardiaco, diabete e broncopatia cronica ostruttiva". Infine, aggiunge l'esperto, "ancor più a rischio sono i fumatori, perché il fumo deprime i meccanismi di difese delle prime vie respiratorie e diminuisce, di conseguenza, l'immunità polmonare". Ancora il vaccino viene fatto in Italia da un anziano su 2, ben sotto l'obiettivo del 75%. Per diminuire il rischio di contagio è  importante anche lavarsi frequentemente le mani, coprirsi la bocca quando si starnutisce o si tossisce, arieggiare gli ambienti chiusi più volte al giorno.