02 gennaio 2025, ore 19:00
25 giorni di prognosi per un ragazzo peruviano che risiede a Roma, ha raggiunto l'ospedale sanguinante a piedi, perchè non c'erano ambulanze disponibili
Una decina di giovani sui 18 anni che stava festeggiando il nuovo anno in un appartamento al primo piano nel quartiere Pigneto, poco dopo l'una sono scesi in strada e per un quarto d’ora hanno accerchiato e picchiato la coppia che si teneva per mano con calci e pugni, apostrofandola con insulti omofobi. Hanno infierito soprattutto su Sthefano, un ragazzo residente nella Capitale originario del Perù che al pronto soccorso del Vannini è stato giudicato guaribile in 25 giorni per trauma cranico, ossa nasali rotte, ferite e contusioni varie al volto e al corpo. Il ragazzo si è dovuto recare in ospedale a piedi perché non c’erano ambulanze disponibili. "Ho saputo difendermi in qualche modo, ma mi hanno aggredito in 10 in modo tale che altri ragazzi non sarebbero sopravvissuti - racconta Sthepano a Gaynet. Abbiamo denunciato e vogliamo che la nostra storia sia da esempio. Vogliamo che tutto questo finisca, tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo romantico deve essere un gesto normale per tutti. Vogliamo reagire alla paura, perché con la paura di essere se stessi non si vive".
Non è stato l’unico caso
Un'esperienza simile l'hanno vissuta lo scorso 22 dicembre a Milano Ivano e il suo compagno Alfredo: tornavano a casa verso mezzanotte anche loro camminando mano nella mano, quando sono stati prima offesi da un gruppo di italiani sui 30/40 anni e poi Ivano è stato colpito da un pugno alla testa ed è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Mentre Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay Lgbt+, ha denunciato che a Torino un'altra coppia di gay di 18 e 20 anni è stata aggredita a Capodanno. I due ragazzi sono stati "pestati dal branco che ha rotto i denti ed il labbro ad Andrea" e poi li hanno derubati dei cellulari.
Marrazzo è tornato a proporre di "sanzionare con 500 euro chi compie atti di omobitransfobia o di violenza verso le persone Lgbt+". Non è un caso che ben il 53% delle persone Lgbtqia+ evita ancora oggi di tenersi per mano in pubblico, come ricorda Gaynet citando i dati rilevati dall'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali (Fra). "Quello che è successo a Sthepano - commenta Rosario Coco, presidente di Gaynet - è il risultato di tutte quelle leggi di uguaglianza che ancora non ci sono, visto che l'Italia registra un vergognoso 36/mo posto sulla paritàLgbtqia+ nella Rainbow Map di Ilga Europe, nonché della peggiore maggioranza parlamentare sui diritti civili che l'Italia ricordi, dal disastro nei consultori alla persecuzione di famiglie arcobaleno e persone trans".
Sabato 4 manifestazione al Pigneto
Per Marilena Grassadonia, coordinatrice dell'Ufficio Diritti Lgbt+ di Roma Capitale "essere aggrediti perché si cammina mano nella mano con la persona che si ama è un atto violento e intollerante che non può trovare posto nella nostra città". E per sconfiggere la rabbia e la paura e "non arrendersi" un presidio per sabato 4 gennaio alle 17 al Pigneto è stato promosso dalle realtà Lgbtqia+ con le associazioni del territorio.