Inter e Juventus in crisi, Inzaghi e Allegri sotto accusa, ma le società non pensano all'esonero. Per ora

Inter e Juventus in crisi, Inzaghi e Allegri sotto accusa, ma le società non pensano all'esonero. Per ora

Inter e Juventus in crisi, Inzaghi e Allegri sotto accusa, ma le società non pensano all'esonero. Per ora


L'involuzione di nerazzurri e bianconeri sembra difficilmente arginabile; a entrambi servirebbe una scossa, perchè i due allenatori non sembrano più avere presa sui calciatori. Le scelte delle società condizionate dalle difficoltà economiche

E’ un lunedì di bufera su Inter e Juventus. La loro crisi è evidente, Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri sono sul banco degli imputati, critica e tifosi li inchiodano alle loro responsabilità, ma per ora dalle società non arrivano segnali di esonero. Probabilmente si tratta di un errore. Inchiodate dalle esigenze di bilancio, le dirigenze di Inter e Juventus vanno con i piedi di piombo, prendono tempo e sperano che la situazione migliori. Ma onestamente non si vedono i presupposti di una svolta. C’è chi sostiene che si traccheggerà fino a metà novembre, quando il campionato andrà in letargo per lasciare spazio ai mondiali. A quel punto – se la situazione non fosse migliorata- si potrebbe procedere con un ribaltone. Ma potrebbe essere troppo tardi, con gli eventuali sostituti chiamati a intervenire su una situazione ormai compromessa. Intervenire adesso invece, con la serie A ferma per la pausa dedicata alla Nazionale, forse consentirebbe di agire in tempo, perché la stagione è ancora lunga e le distanze in classifica tutto sommato sembrano recuperabili.  Ovviamente sulle difficoltà di questo avvio di stagione pesano anche i giocatori, molti stanno rendendo al di sotto del loro livello: cambiare guida tecnica servirebbe per togliere loro qualsiasi alibi e metterli di fronte alle loro responsabilità.


CAPITOLO JUVENTUS

Il Monza è una neopromossa, che nella sua storia non aveva mai vinto una partita in serie A. Ieri la squadra appena affidata a Palladino ha messo sotto la blasonata Juventus. La vittoria dei brianzoli è stata netta e meritata. I padroni di casa avevano già creato occasioni prima del gol di Gytkjaer. Ai bianconeri vanno concesse alcune attenuanti: l’ormai cronica lista di assenze e l’espulsione di Di Maria, che ha lasciato i suoi compagni in difficoltà. Ma questo non basta a giustificare una partita senza mai tirare in porta. La Juventus non ha una idea di gioco e in questo caso le responsabilità di Allegri sono chiare. Non ci si può aggrappare alle assenze, sostenendo che la Juve si vedrà quando rientreranno i vari Pogba, Chiesa, Rabiot. E il valore aggiunto portato da un allenatore strapagato dov’è? I giocatori non hanno uno spartito, sembrano disorientati e demotivati, e la pessima qualità della manovra sta penalizzando un giocatore di valore come Vlahovic, a secco da tempo.


CAPITOLO INTER

In sette partite di campionato, l’Inter ha perso tre volte. E due vittorie sono arrivate all’ultimo minuto. Sul conto da presentare a Inzaghi c’è anche la netta sconfitta con il Bayern Monaco ( perdere contro avversari più forti ci sta, ma non va bene consegnarsi con rassegnazione). Come era accaduto anche nella seconda parte della scorsa stagione (a voler essere maliziosi, quando ha iniziato a scemare l’effetto Conte), l’allenatore subisce le difficoltà, la squadra sembra non seguirlo. Le scelte di Simone Inzaghi sono quasi sempre sbagliate, denotano confusione e inadeguatezza. Sugli stravaganti cambi decisi dall’allenatore ormai esiste una letteratura tragicomica. Qualcuno gli spieghi che il giallo e il rosso sono colori diversi e che un giocatore ammonito non deve per forza uscire dal campo. Spesso poi le scelte sono conservative, anche quando servirebbero forze per provare a vincere le partite. Inzaghi tenga presente che dovendo sintetizzare la sua prima stagione in nerazzurro l’Inter non ha vinto la coppa Italia. Ha perso il campionato.



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