Internazionali BNL d’Italia: Esordio vincente per Sinner e Djokovic, al terzo turno anche Fabio Fognini e Camila Giorgi

Internazionali BNL d’Italia: Esordio vincente per Sinner e Djokovic, al terzo turno anche Fabio Fognini e Camila Giorgi

Internazionali BNL d’Italia: Esordio vincente per Sinner e Djokovic, al terzo turno anche Fabio Fognini e Camila Giorgi Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


Giornata positiva per gli italiani: Jannik Sinner domina contro Kokkinakis mentre Fabio Fognini regala spettacolo sul Pietrangeli contro Kecmanovic

Una giornata ricca di emozioni al Foro Italico di Roma, gli internazionali BNL d’Italia entrano sempre più nel vivo e oggi hanno fatto il loro esordio nel torneo tante teste di serie del tabellone principale. Grandi prestazioni degli italiani in campo: passano il turno Jannik Sinner, Fabio Fognini e Camila Giorgi, eliminate invece Martina Trevisan e Lisa Pigato. Oggi esordio vincente anche per il campione in carica qui a Roma Novak Djokovic che ha battuto con difficoltà l’argentino Tomas Martin Etcheverry.


FOGNINI: “HO APERTO LE PORTE AI GIOVANI TENNISTI ITALIANI”

Fabio Fognini ha regalo al pubblico del Pietrangeli un vero e proprio spettacolo vincendo contro il serbo Kecmanovic. I numeri di fine partita spiegano bene l’andamento dell’incontro: 42 vincenti e 26 errori per Fognini, con un eccellente 88% di punti vinti con la prima in campo, senza concedere al rivale alcuna palla break. Il tennista azzurro, al termine della partita ha espresso la sua soddisfazione per la vittoria e raccontato il periodo che sta passando, le difficoltà nel continuare a lavorare giorno dopo giorno con routine sempre più faticose e la complicazione di un brutto infortunio nel peggior momento possibile, con i grandi tornei su terra battuta alle porte. “Arrivo da due anni senza buoni risultati e alcuni infortuni. Si fa fatica, anche ad accettarlo. Oggi si gioca un tennis sempre più veloce, è necessario adattarsi di più rispetto al passato” Per questo la scelta di tornare a lavorare con Corrado Barazzutti, ex capitano di Davis e suo allenatore, uno che lo conosce come pochi altri e che non ha affatto paura di dirgli le cose come stanno e dargli importanti input per lavorare, e ripartire. “Ci siamo fermati e dopo Miami mi sono affidato a Corrado che perché mi conosce benissimo, lui sa cosa dirmi. Gli ho chiesto se a suo parere il mio tennis era ancora in grado di dare qualcosa, abbiamo parlato a lungo e senza peli sulla lingua. Credo che il mio gioco sia superiore alla mia attuale classifica. Se riesco a stare alla larga dagli infortuni, credo di poter ancora dire la mia”. Fognini soprattutto sente di aver fatto da apripista per la nuova generazione di tennisti italiani, sui quali punta per il futuro: “Ormai la mia carriera volge al termine, non so ancora per quanto giocherò, ma credo di aver aperto un po’ le porte a questi nuovi giocatori. Sono convinto che avremo dieci anni di grandi soddisfazioni con i giovani che sono arrivati e che arriveranno. Abbiamo Sinner che è un top 10, può restarci a lungo e ambire a traguardi straordinari, e credo che anche Musetti possa arrivarci, ovviamente più lentamente con i suoi tempi di crescita. Non ci dimentichiamo di Berrettini che ora ha sofferto di gravi problemi fisici ma è arrivato in alto e potrà tornarci. Ci sono tanti giovani azzurri pronti a far bene e che faranno parlare tanto di tennis da qua in avanti”.


ALCARAZ: “SONO IL PRINCIPALE RIVALE DI ME STESSO”

Oggi è arrivato a Roma anche il tennista più in forma del momento, lo spagnolo Carlos Alcaraz che non ha mai giocato a il Master 1000 romano. Questa la sua conferenza Stampa. “Il primo impatto con questo torneo è stato ottimo. Mi sono allenato un paio di volte e mi sento bene, colpisco bene la palla e mi sto godendo l’affetto dei tifosi. Non ho ancora avuto il tempo di visitare nulla della città, ma mi piacerebbe tanto farlo”.

A differenza di Djokovic, lo spagnolo arriva a Roma con più tennis nelle gambe grazie alla vittoria a Madrid, ma potenzialmente anche più stanchezza. Tuttavia, a detta sua non sarà un problema. “Naturalmente per vincere quel titolo ho dovuto spendere tante energie – ha continuato –, ma ho avuto tempo a sufficienza per riposare. Arrivo qui preparato e determinato per fare il massimo, con tanta voglia di giocare”. Alcaraz ad una domanda sulla rivalità con Djokovic ha detto di essere convinto che il suo principale rivale sia lui stesso non è qualcosa che vale solo per me, ma è lo stesso per tutti. "Ogni giocatore deve per prima cosa controllare se stesso e le proprie emozioni, quindi giocare contro l’avversario. In ogni momento un tennista deve saper prendere la decisione corretta ed è molto difficile, perché i secondi a disposizione tra un colpo e l’altro sono pochissimi. Quando ero più piccolo in campo ero completamente diverso. Ero spesso arrabbiato, lanciavo racchette, mi lamentavo un sacco. Poi ho imparato a calmarmi e a controllare le mie emozioni. Questo oggi mi permette di provare piacere nel giocare e nello stare in campo”.



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