Iran, le donne tornano allo stadio dopo 40 anni
10 ottobre 2019, ore 19:00 , agg. alle 20:04
Il governo di Teheran aveva tolto il divieto il mese scorso dopo il suicidio di una tifosa, attese circa 3.500 donne
Dopo l'annuncio del mese scorso del governo di Hassan Rohani di voler rimuovere il divieto della presenza femminile negli stadi per i match della nazionale, si è infranto un tabù quarantennale iniziato con la fondazione della Repubblica islamica. Quella di oggi contro la Cambogia, vinta dall'Iran per 14 a 0, è stata infatti la prima partita di calcio alla quale ha potuto assistere anche il pubblico femminile. Sugli spalti circa 3.500 donne. La svolta, che non riguarda però ancora le partite delle squadre dei club, è arrivata dopo le polemiche provocate dalla morte della tifosa Sahar Khodayari, che si era data fuoco per il timore di tornare in carcere. La donna infatti era stata fermata lo scorso 12 marzo allo stadio Azadi di Teheran, travestita da uomo per seguire la partita della sua squadra del cuore, l'Estghlal, allenata dal tecnico italiano Andrea Stramaccioni. E si era anche fatta un selfie, per il quale è stata soprannominata 'the blue girl'. Arrestata e portata in nel carcere femminile di Gharchak Varamin, considerato tra i peggiori per le condizioni di vita imposte ai detenuti, la giovane donna, terrorizzata all'idea di venire condannata, si è tolta la vita.