Israele pronta a entrare a Gaza, "pronti a nuova fase della guerra"
20 ottobre 2023, ore 11:45
Resta ancora da chiarire cosa succederà al valico di Rafah, al confine sud con l'Egitto, fondamentale per l'arrivo di aiuti umanitari
L’Esercito israeliano si è detto pronto a prepararsi alla nuova fase della guerra insieme a Israele che si prepara all'invasione di Gaza dopo che nella notte i bombardamenti di Tel Aviv sono andati avanti contro oltre cento obiettivi nella Striscia e dopo che il ministro della difesa israeliano ha fatto sapere ai militari che presto arriverà l’ordine di entrare. Resta il nodo sull’apertura del valico di Rafah, al confine sud con l’Egitto, ancora chiuso e che potrebbe forse essere riaperto domani anche solo per l’ingresso di aiuti umanitari. Il tutto mentre in un discorso alla nazione il presidente americano Joe Biden, dopo il viaggio in Israele, ha dichiarato che "Hamas e Putin vogliono annientare le democrazie a loro vicine” e che “difendere Kiev e Tel Aviv è nell'interesse nazionale degli Stati Uniti", aggiungendo di essere pronto a chiedere un pacchetto di aiuti da cento miliardi di dollari. Intanto, il ministero della Sanità di Tel Aviv riferisce che sono quasi cinquemila le persone rimaste ferite nell'attacco di Hamas del sette ottobre scorso.
Le prossime mosse
Dopo aver comunicato di aver colpito oltre cento obiettivi sulla Striscia nel corso della notte, l'esercito israeliano si è detto intento a prepararsi per una nuova fase della guerra, mentre l'Aviazione israeliana, secondo il portavoce militare, opera "a un ritmo che non si vedeva da decenni". Tra gli obiettivi colpiti anche un esponente del comando navale di Hamas, Amjad Majed Muhammad Abu 'Odeh, ritenuto da Tel Aviv corresponsabile dell'attacco dello scorso sette ottobre e dell'uccisione di numerosi civili israeliani. L'esercito israeliano ha dichiarato poi di aver colpito un tunnel, oltre che depositi di armi e alcuni centri di comando. Neutralizzata anche una squadra di lanciatori di razzi di Hamas che aveva tentato di colpire un aereo. Nelle stesse ore una nave da guerra americana ha abbattuto tre missili lanciati dallo Yemen e diretti a nord, forse verso Israele.
Il nodo di Rafah
Resta ancora da chiarire cosa succederà al valico di Rafah, al confine sud con l'Egitto. Il valico resta fondamentale anche solo per l'arrivo di aiuti umanitari nella Striscia da sud ma al momento è ancora chiuso, viste anche le criticità delle infrastrutture della zona, come riportato da media locali. Secondo la CNN, infatti, il passaggio non aprirà prima di alcune ore. A parlarne è stato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Serve un accordo tra israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari, ci sono problemi organizzativi e io mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire anche i nostri 12-15 italiani che sono nella Striscia di Gaza, potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali e far contemporaneamente arrivare alla popolazione civile gli aiuti umanitari".
Cento miliardi dagli Stati uniti
"Hamas e Putin rappresentano minacce diverse. Ma hanno questo in comune. Entrambi vogliono annientare completamente una democrazia vicina''. Le parole del presidente degli Stati uniti Joe Biden in un discorso alla nazione arrivano poche ore dopo la sua visita in Israele. Nel suo discorso il capo della Casa bianca si è detto intenzionato a chiedere altri settanta miliardi di dollari al Congresso per aiutare l'Ucraina e 14 per Israele perché parte dell'''interesse nazionale'' americano.