Iss, aumentano le reinfezioni Covid, calano ricoveri e nuovi casi
14 maggio 2022, ore 10:51
Pubblicato come ogni settimana il report esteso dell'Istituto superiore di sanità sull'andamento della pandemia in Italia
Una delle molte incognite nate con lo scoppio della pandemia da Coronavirus è quella legata alle reinfezioni, ossia la possibilità di contrarre nuovamente il Coronavirus dopo esserne guariti. Ora le reinfezioni sono sono una realtà, seppure mitigata nei numeri e negli effetti dalla campagna vaccinale. Nel dettaglio, la percentuale di reinfezioni tra i nuovi casi Covid segnalati cresce ancora. In particolare, sono stati segnalati 438.726 casi di reinfezione da Covid dal 24 agosto 2021 al 11 maggio 2022, pari al 3,6% del totale dei casi notificati. Nell'ultima settimana, poi, la percentuale di reinfezioni risulta pari al 5,8% del totale, quindi in aumento rispetto alla settimana precedente, quando il dato era pari al 5%. Nel corso dell'ultima settimana il numero di casi Covid segnalati in Italia e il numero di ospedalizzazioni risultano in diminuzione, sono stabili i ricoveri in terapia intensiva e in leggero aumento i decessi. Continua inoltre a diminuire l'incidenza settimanale dei contagi a livello nazionale. I decessi sono relativi ai casi registrati circa un mese fa, quando la curva saliva, e questo spiega l'attuale lieve aumento.
Il monitoraggio
Dai dati resi noti dall'Istituto superiore di sanità viene evidenziato un aumento del rischio di reinfezione in maniera particolare nei soggetti che hanno contratto il virus da oltre duecentodieci giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i novanta e, appunto, i duecentodieci giorni precedenti. Non solo: anche nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre centoventi giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose sempre entro i centoventi giorni. Ma anche nelle femmine rispetto ai maschi, nelle fasce di età più giovani e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.
I numeri della campagna vaccinale
A quasi un anno e mezzo dalla prima - simbolica - somministrazione di vaccino anti Covid in Italia, la campagna di immunizzazione prosegue e tocca quota centotrentasette milioni di somministrazioni totali. Parlando in percentuali, gli italiani con almeno una dose sono 49.385.347, ossia il 91,46 % della popolazione over 12. Il numero è quasi lo stesso per chi ha completato il ciclo vaccinale con almeno una dose - ancora sopra i dodici anni - a fronte di quasi due milioni di italiani guariti al massimo da sei mesi nel conteggio dell'immunizzazione. Sono quasi quaranta milioni invece le dosi booster somministrate.
Pregliasco: "Bene essere prudenti"
Seppure il nostro Paese sembra conoscere una fase di leggera ma costante discesa dei nuovi casi, complice anche l'arrivo della bella stagione, sono molte le voci che ricordano l'importanza della prudenza nei confronti di un virus "che già ci ha fatto degli 'scherzi' e potrebbe farne di nuovi". Le parole sono quelle del dottor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano. "Dobbiamo essere preparati bene per uno scenario peggiore di recrudescenza in autunno. Il vaccino ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la malattia grave e il ricovero, renderlo disponibile alla popolazione a livello mondiale è la strada giusta". E ancora, "complessivamente nel mondo ci sono territori dove c'è un calo dell'incidenza e altri dove c'è una risalita", che pure l'Italia ha conosciuto negli ultimi due anni. Pregliasco cita poi le varianti e lo "scudo dell'immunità vaccinale" che potrebbe però non essere invalicabile.