03 maggio 2021, ore 19:00
La pandemia ha avuto effetti su tutte le componenti del ricambio demografico, meno bambini e più morti
I residenti in Italia ammontano a 59 milioni e 259 mila, -384 mila rispetto all'anno precedente. Lo rivela l'Istat nel suo report sugli indicatori demografici nel 2020. Si tratta del settimo anno consecutivo in cui si registra un calo della popolazione. Il Covid ha avuto effetti su tutte le componenti del ricambio demografico: mentre è diminuito il numero dei bambini nati nel 2020, è aumentato quello delle persone decedute. L'anno scorso, in Italia, i morti sono stati 746 mila, il 18% in più rispetto all'anno precedente. Per quanto riguarda le nascite si è registrato un calo del 30% nell'arco degli ultimi 12 anni. La speranza di vita è scesa a 82 anni: nel 2019 era 83,2.
Record di decessi
Uno dei dati che spicca maggiormente nel report dell'Istat è quello relativo ai decessi. Nel 2020, in Italia, sono morte 746 mila persone, il 18% in più rispetto al 2019. L'aumento è dovuto anche al Covid che ha inciso fortemente, in tutte le Regioni, sulle cause di morte. Secondo l'Istituto di Statistica, la pandemia ha avuto effetti su tutte le componenti del ricambio demografico, facendo registrare una "dinamica naturale (nascite-decessi) negativa nella misura di 342mila unità."
Crollo delle nascite
Anche il 2020 ha fatto registrare una riduzione delle nascite in Italia. Negli ultimi 12 anni si è passati da un picco di 577 mila nati nel 2008 agli attuali 404 mila, pari al 30% in meno. Il tasso di fecondità è sceso a 1,24 figlio per donna: nel 2019 era 1,27, nel 2008 1,40. "È significativo osservare - sottolinea l'Istat - come la variazione sul 2019 relativa al mese di dicembre risulti, tra tutte, quella massima (circa 3.500 nascite in meno), a sostegno dell'ipotesi secondo cui, in aggiunta al dato tendenziale, anche la pandemia abbia iniziato ad esercitare un effetto riduttivo sulla natalità".
Aspettativa di vita in calo
La speranza di vita, senza distinzione di genere, è scesa a 82 anni, 1,2 anni in meno rispetto al 2019. "Per effetto del forte aumento del rischio di mortalità, specie in alcune aree e per alcune fasce d'età, la sopravvivenza media nel corso del 2020 appare in decisa contrazione" - scrive l'Istat. Gli uomini sono più penalizzati: 79,7 anni, 1,4 anni in meno dell'anno precedente, mentre per le donne si attesta a 84,4 anni, un anno di sopravvivenza in meno.