Nel 2021 un italiano su quattro era ancora a rischio povertà o esclusione sociale, nonostante la ripresa dell'economia. Lo certifica l'Istat, con numeri sostanzialmente stabili rispetto ai due anni precedenti. Dati contenuti nel report "Condizioni di vita e reddito delle famiglie", in riferimento al quale anche Coldiretti lancia un allarme sul rischio alimentare.
Reddito medio e reddito di cittadinanza
L'istituto nazionale di statistica rileva per il 2020 anche un lieve peggioramento della disuguaglianza, con il reddito totale delle famiglie più abbienti che era 5,8 volte quello delle famiglie più povere. Il reddito medio si attestava sui 32.812 euro annui. Gli interventi di sostegno - reddito di cittadinanza e altre misure straordinarie-, sottolinea Istat, ne hanno limitato il calo (-0,9% in termini nominali, -0,8% in termini reali). In particolare si segnala come il reddito di cittadinanza abbia raggiunto, nell’anno dell’emergenza sanitaria, oltre 1,3 milioni di famiglie (il 5,3% del totale). Il 10,7% delle famiglie residenti nel Mezzogiorno ne ha ricevuto almeno una mensilità, quota di gran lunga superiore a quella registrata nel Nord-est (1,7%), nel Nord-ovest (2,9%) e nel Centro (3,6%). Le famiglie con 5 o più componenti ne hanno usufruito in misura maggiore, 10,9% contro 5% delle altre. Circa il 10% delle famiglie con almeno un componente straniero ha percepito infine il reddito di cittadinanza, quota doppia rispetto alle famiglie formate da soli cittadini italiani.
Rischio maggiore per le coppie con figli
Il rischio povertà o esclusione sociale è dunque sostanzialmente stabile, tranne che per le coppie con figli, per le quali è aumentato “
al 25,3% rispetto al 24,7% del 2020 e al 24,1% del 2019”. Un’incidenza che nel 2021 continuava a essere più alta tra chi viveva in famiglie con almeno 5 componenti. Il rischio di povertà è maggiore infatti, segnala Istat, tra gli individui delle famiglie con tre o più figli (41,1% rispetto al 39,7% nel 2020 e 34,7% del 2019), tra le persone sole (30,6%, come nel 2019, e in riduzione dal 31,6% del 2020), soprattutto tra quelle che hanno meno di 65 anni, e nelle famiglie monogenitore (33,1% rispetto al 32,2% del 2020 e al 34,5% del 2019).
Da Coldiretti allarme sul rischio alimentare
In riferimento al report Istat, anche Coldiretti ha diffuso un’indagine su dati del
Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead). Emerge che oltre 2 milioni e mezzo di persone devono chiedere aiuto per mangiare, ricorrendo a mense dei poveri e a pacchi alimentari che hanno aiutato tra gli altri 538.423 bambini, 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora e 31.846 disabili. Fra i nuovi poveri – continua Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia e dalla crisi energetica.