21 novembre 2023, ore 13:00
Lo 0-0 con l'Ucraina ha mostrato pregi e difetti di questa nazionale. Ma l'importante era assicurarsi un posto all'Europeo. Ora ci sono sette mesi di tempo per migliorare, soprattutto in attacco
LA PAURA DI UNA BEFFA
Quando dopo un’ora di gioco il risultato era ancora sullo 0-0, con l’Italia dominante e sprecona, abbiamo ripensato alle quattro nitide occasioni non sfruttate dagli azzurri e abbiano iniziato a sentire odore di bruciato. L’Ucraina nel finale – come era prevedibile- si è giocata il tutto per tutto, ha schiacciato l’Italia e per poco al 92esimo minuto, in pieno recupero, non ci scappa la beffa con il contatto nell’area azzurra tra Cristante e Mudrik. L’ucraino sicuramente accentua, ma il rigore ci poteva stare. L’arbitro spagnolo Gil Manzano ha sorvolato, il Var non è intervenuto e tutti quanti abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Comunque tutto è bene quel che finisce bene. Un pareggio bastava e un pareggio è arrivato.
C'E' LAVORO PER SPALLETTI
L’importante era tagliare il traguardo: la prossima estate l’Italia tornerà in Germania per giocare gli Europei; ben sapendo però che la strada è in salita. La qualificazione è stata sudata: gli azzurri hanno perso le due partite con l’Inghilterra, l’unico successo in trasferta è stato contro Malta. Certo, in mezzo ci sono stati l’addio improvviso di Roberto Mancini e lo scandalo scommesse che ha fatto irruzione anche a Coverciano. L’aspetto positivo è rappresentato dal fatto che il Commissario Tecnico Luciano Spalletti ora ha qualche mese per lavorare sulla squadra: ci sono diversi aspetti da migliorare, anche se qualche sprazzo spallettiano già si intuisce. In attacco bisogna ripartire dalla brillantezza di Federico Chiesa, il migliore in campo sia contro la Macedonia del Nord sia contro l’Ucraina, ma bisogna migliorare il rendimento sotto porta: i nostri centravanti faticano troppo a fare gol.
RISCHIO QUARTA FASCIA
Il prossimo 2 dicembre ad Amburgo si terrà il sorteggio per la formazione dei gironi dell’Europeo: nonostante sia la detentrice del titolo, con il tormentato percorso di qualificazione l’Italia è scivolata in basso nelle gerarchie e probabilmente sarà inserita nella quarta fascia. Dobbiamo ripartire dal basso, ma l’importante è esserci. Peraltro accederanno agli ottavi di finale non soltanto le prime due classificate di ogni girone ma anche le migliori terze. Quindi questa salita sembra un po’ meno dura. Anche perché Spalletti è un bravo scalatore.