22 ottobre 2024, ore 17:30
Il report dell'organo indipendente del Consiglio mette sotto la lente le Forze dell'ordine italiane, ma anche la cittadinanza e gli attacchi ai giudici che si occupano di migrazione.
L’Italia è sempre più xenofoba, questa è la fotografia del Paese che emerge dall’ultimo rapporto dell’ECRI, l’organo indipendente della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza.
LE FORZE DELL'ORDINE
Il documento mette sotto accusa le forze dell’ordine. Secondo lo studio la polizia farebbe profilazione razziale durante le attività di controllo sorveglianza e indagine, soprattutto nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana. Strasburgo evidenzia che "le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l'esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale". Dunque, il Consiglio chiede all’Italia uno studio completo, indipendente ed approfondito di tali dinamiche.
LA CITTADINAZA
Inoltre, il report evidenzia un accesso non facilitato alla cittadinanza per gli immigrati nati o educati in Italia. La Commissione si "rammarica" che le autorità non abbiano introdotto le modifiche legislative che avrebbero facilitato l'acquisizione della cittadinanza italiana per i minori stranieri nati o cresciuti in Italia, "come era stato previsto quando valutò il Bel Paese l'ultima volta nel 2016". Invece, i bambini nati nel nostro Paese possono richiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni, a condizione di dimostrare la residenza ininterrotta dalla loro nascita. L'Ecri quindi "incoraggia le autorità a rivedere il quadro giuridico e le pratiche amministrative relative all'acquisizione della cittadinanza”.
GLI ATTACCHI ALLA MAGISTRATURA
Sotto la lente anche il caso che vede contrapposto, in questi giorni, il Governo alla magistratura: l’organo del Consiglio stigmatizza le critiche indebite che mirano a minare l'autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione. Inserisce tali atti tra gli esempi negativi che concernono il discorso pubblico e politico e che "promuovono una cultura dell'esclusione dei migranti piuttosto che la loro inclusione". Secondo l'organo del Consiglio d'Europa tali critiche "minano l'indipendenza della magistratura che tratta di questi casi" che deve essere invece "rispettata, protetta e promossa". L'invito dell'organo europeo alle istituzioni è quello di lavorare per correggere queste anomalie.
LE REAZIONI
Le opposizioni plaudono al je t’accuse europeo, mentre la premier Giorgia Meloni tuona contro il report e conferma il suo endorsment alle forze dell’ordine che "meritano rispetto, non simili ingiurie". "Le nostre Forze dell'ordine lavorano con dedizione ed abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini" scrive la premier su l'ex Twitter. "Donne e uomini in divisa attaccati vergognosamente dall'Ecri" scrive invece il vicepremier Salvini sui suoi canali social "un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani. Come Lega proporremo di risparmiare questi soldi per destinarli alla Sanità anziché infangare le nostre forze dell'Ordine. Se a questi signori piacciono tanto Rom e clandestini, se li portino tutti i casa loro a Strasburgo" conclude il ministro.