Italiani liberi ma dopo due anni di pandemia prudenti. Molti non abbandonano la mascherina
03 maggio 2022, ore 08:30 , agg. alle 08:52
Tra le città che ancora non hanno dato un addio alle mascherine ci sono Milano e Roma
Il Paese - segnato da oltre due anni di pandemia - si scopre ancora prudente. Da poche ore ha abbandonato quasi del tutto il Green pass e cancellato molti obblighi sulle mascherine eppure la quotidianità da nord a sud sembra non cambiare, in molti continuano ad indossare le mascherine Ffp2 o chirurgiche.
FINE DELLE NORME E LIBERTA’ DI SCELTA
Si fa fatica a lasciare le mascherine. Nonostante l'uso dei dispositivi di protezione non sia più necessario all'aperto, compresi gli stadi o gli eventi culturali, e in alcuni posti al chiuso, come bar e ristoranti, mentre negli uffici pubblici le mascherine restano soltanto 'raccomandate'.
GLI ESEMPI
Diverse aziende hanno persino deciso di prolungarne l'obbligo: allo stabilimento della Perugina i cosiddetti 'dpi' dovranno essere utilizzati per tutto il mese di maggio, "per salvaguardare non solo i nostri dipendenti ma più in generale tutti coloro che vengono al nostro shop", spiega l'azienda. Stessa decisione all'Ast di Terni, dove i circa 3 mila 500 dipendenti dovranno ancora indossare i dispositivi di protezione, in attesa dell'aggiornamento delle linee guida in sede ministeriale. E in grandi teatri come la Scala di Milano i protocolli di sicurezza non cambiano, confermando tutte le precauzioni ad eccezione della misurazione della temperatura e il controllo del Green pass all'ingresso al lavoro, visto che dal primo maggio non è più necessario esibire il certificato verde in alcun posto, ad eccezione delle Rsa.
PAROLA D’ORDINE CAUTELA
Resta la prudenza anche in molti uffici e ogni azienda si regola a seconda del protocollo nazionale sottoscritto. Atteggiamenti che sembrano trovare il favore generalizzato dei lavoratori e degli esperti, i quali in generale invitano tutti alla cautela, soprattutto "per preservare i più fragili". Nulla invece cambia almeno fino al 15 giugno sui mezzi pubblici, dove il dispositivo di protezione resta obbligatorio. Sollievo invece per i baristi che ora non devono più chiedere il Green pass. "Adesso risparmiamo tempo e anche qualche brontolio dei clienti", commentano da uno dei bar della Stazione Centrale. Da Milano a Roma in tanti continuano a utilizzare la mascherine.