Jannik Sinner positivo a un controllo antidoping ma evita la squalifica
20 agosto 2024, ore 19:01 , agg. alle 10:03
Trovate tracce molto piccole di una sostanza proibita contenuta in una pomata, l’antidoping ha riconosciuto la buona fede del tennista italiano. Ma c’è chi lo accusa
POCHI DANNI
La bufera è arrivata, ma è passata in fretta e non ha lasciato grossi danni. Oggi si è saputo che Jannik Sinner è risultato positivo a un controllo antidoping effettuato lo scorso mese di marzo durante il torneo di Indian Wells, negli Stati Uniti. Il numero uno al mondo è però riuscito a evitare la squalifica e se l’è cavata con una piccola penalizzazione. Vediamo perché. Sono state trovate tracce di Clostebol, una sostanza proibita che nelle urine del tennista alto atesino era presente in quantità infinitesimale, inferiore a un miliardesimo di grammo. La International Tennis Integrity Agency, dopo una lunga indagine, ha accolto la tesi dell’assunzione involontaria e in buona fede. Che però in altri casi non ha salvato gli atleti dalla squalifica.
POMATA PROIBITA
Secondo quanto ricostruito, il fisioterapista ha usato una pomata contenente la sostanza proibita per curare un dito ferito di Sinner. Durante il massaggio, la sostanza è entrata in contatto con una piccola lesione della pelle del tennista e per questo è entrata in circolo. Questa la tesi dello staff di Sinner, che è stata accettata dagli inquirenti. L’assenza di dolo non toglie però la negligenza. Per questo a Sinner sono stati tolti i 400 punti nella classifica Atp conquistati durante il torneo di Indian Wells e il tennista dovrà anche restituire il premio in denaro ricevuto nell’occasione, circa 300 mila euro.
SQUALIFICA EVITATA
Il rischio per Sinner era subire una squalifica. I suoi avvocati sono riusciti a evitargliela, così come sono riusciti a non farlo sospendere in queste settimane prima che arrivasse la decisione della International Tennis Integrity Agency. Sono state decisive la buona fede e la quantità davvero minima di Clostebol. Jannik, che ha appena conquistato il torneo di Cincinnati, ora si prepara ad affrontare gli US Open.
POLEMICHE E ACCUSE
La mancata squalifica di Sinner ha sollevato qualche veleno. C’è chi sospetta un trattamento di favore per il numero uno della classifica mondiale. Non ha fatto giri di parole il tennista australiano Kyrgios, che ha scritto: “Ridicolo, che sia stato accidentale o pianificato, sei risultato positivo per due volte a una sostanza steroide proibita. Dovresti stare lontano dai campi per due anni, le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi? Sì… bella questa!”.
LA DIFESA
Sinner ha dichiarato: “Ora posso lasciarmi alle spalle un periodo difficile e triste, ho collaborato con le autorità e continuerò a fare il possibile per attenermi al programma antidoping”. Il suo legale, l’avvocato Singer, ha aggiunto: “Non ci sono dubbi sulla sua innocenza, le regole antidoping devono essere strette e a volte vengono coinvolti atleti innocenti, come in questo caso”.