Jesi, professore negazionista agli studenti: "Il coronavirus non esiste, la tv racconta solo balle su balle"

Jesi, professore negazionista agli studenti: "Il coronavirus non esiste, la tv racconta solo balle su balle"

Jesi, professore negazionista agli studenti: "Il coronavirus non esiste, la tv racconta solo balle su balle"


13 novembre 2020, ore 09:00 , agg. alle 10:36

Il docente ha mandato dei messaggi choc ai suoi studenti dicendo che non c'è nessuna emergenza sanitaria. Il dirigente scolastico valuta dei provvedimenti

"Non c'e' nessuna emergenza sanitaria, la tv racconta solo balle su balle, muoiono persone di tumore e le classificano covid". E ancora, "L'obiettivo di tutta questa storia e' farvi fare il prossimo vaccino che non sara' un vaccino normale, inietteranno nanoparticelle capaci di interagire con segnali 5G per il controllo della vostra salute". Sono alcuni passaggi di due messaggi choc di Matteo Cesaroni, professore di matematica e fisica del Liceo Classico "Vittorio Emanuele II" di Jesi (Ancona), circa 760 allievi distribuiti in 33 classi, tutti ora in didattica a distanza. Il professore, in una chat via WhatsApp, ha invitato i suoi studenti ad uscire di casa e a "venire davanti alla scuola facendo dad col cellulare per farvi sentire un po'". Tutti i ragazzi sono rimasti sconcertati, alcuni hanno manifestati dissenso, altri hanno girato i messaggi ad altre classi e altri professori. Il dirigente scolastico, Floriano Tittarelli, sta ora pensando ai provvedimenti disciplinari da adottare, di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale. Ufficio che per altro ha gia' il suo bel da fare con la stesura della relazione chiesta dalla Ministra dell'Istruzione Azzolina sul messaggio per il 4 novembre del direttore generale Marco Ugo Filisetti, intriso di retorica bellica.

Le parole del dirigente scolastico

"Quando ho letto i messaggi - dice Tittarelli - non ci potevo credere, parliamo di un insegnante stimato all'intero del nostro istituto, invece purtroppo e' tutto vero. Ho ascoltato il professore, e' costernato e dice di non essere un negazionista, ma di aver affrontato l'argomento durante le lezioni come approfondimento critico. Per fortuna i ragazzi con molto senso di responsabilita' si sono opposti al suo invito".

Le scuse del docente

Intanto il docente, travolto dalle polemiche, chiede scusa e prova a fare marcia indietro: "sono stato frainteso, la mia era solo una provocazione per cercare di tirare un po' su il morale a ragazzi frastornati dagli eventi, consapevole che non avrebbero mai seguito le mie parole". Sostiene di non essere un negazionista, anche se ha scritto che "tutti i tamponi non servono ad altro che destabilizzare e far credere che ci sia una pandemia, quando il tampone neanche distingue il tipo di virus sars da un altro". E per giustificarsi, lui insegnante di materie scientifiche, cita "dottori o scienziati che hanno diffuso notizie attraverso internet": "il premio Nobel Luc Montagnier, medico virologo e biologo, e lo scienziato Stefano Montanari", denunciato quest'ultimo dal patto Trasversale per la Scienza per "propaganda antiscientifica".


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