Joe Biden sostiene il diritto all'aborto, la sentenza del 1973 in discussione alla Corte suprema
02 dicembre 2021, ore 09:00
L'occasione è l'analisi sulla stretta del Mississippi che vieta l'interruzione della gravidanza dopo quindici settimane, anche nei casi di incesto e stupro
Clima teso e tifo da stadio davanti alla sede della Corte Suprema degli Stati Uniti, dove i giudici costituzionali hanno iniziato ad esaminare quella che viene considerata la sfida più diretta da generazioni alla storica sentenza che ha legalizzato l'aborto negli Usa. Almeno una decina di gruppi pro-life e di attivisti per la difesa dei diritti delle donne si sono ritrovati a Capitol Hill.
Le posizioni dei giudici
I giudici conservatori della Corte Suprema degli Stati Uniti, in maggioranza, sembrano orientati a colpire il diritto all'aborto e a sostenere la legge dello stato del Mississippi che vieta l'interruzione della gravidanza dopo 15 settimane di gestazione. È quanto emerge dall'udienza nel corso della quale sono state ascoltate le argomentazioni delle parti. Se così fosse verrebbe messa in discussione dopo quasi cinquant'anni la storica sentenza Roe contro Wade del 1973 che legalizzò l'aborto in America. La decisione è attesa per il giugno 2022.
Le parole del presidente Biden
Proprio nelle ore in cui la sentenza è in discussione alla Corte suprema, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito di sostenere la 'Roe vs Wade', ponendosi quindi a sostegno del diritto all'aborto. La dichiarazione è arrivata nel giorno in cui i giudici della stessa corte esaminano i ricorsi che potrebbero portare alla sua cancellazione.
L'appello di Mike Pence
Anche l'ex vicepresidente americano Mike Pence è intervenuto sul tema, chiedendo che la Corte Suprema degli Stati Uniti rovesci la storica sentenza del 1973 definita "una decisione sbagliata che ha colpito milioni di bambini mai nati". L'appello di Pence ai giudici costituzionali (in maggioranza conservatori dopo le nomine fatte da Donald Trump) arriva nel giorno in cui questi iniziano a esaminare il caso in materia di aborto più importante degli ultimi 30 anni, quello della stretta del Mississippi che vieta l'interruzione della gravidanza dopo quindici settimane, anche nei casi di incesto e stupro. Una legge non ancora entrata in vigore per il ricorso presentato dalle cliniche che praticano l'aborto nello stato.