Jurassic park, il film che rivoluzionò la storia del cinema!
Jurassic park, il film che rivoluzionò la storia del cinema!
31 maggio 2022, ore 19:19
In attesa dell’uscita al cinema del nuovo tassello della saga Giurassica, torniamo indietro nel tempo e scopriamo i segreti dietro al primo film del 1993 di Steven Spielberg
Era l’11 giugno del 1993. Una data destinata ad essere scolpita negli annali della Storia del cinema, perché dopo quel giorno l’industria di Hollywood sarebbe cambiata per sempre. In quella giornata di quasi 30 anni fa, usciva nelle sale cinematografiche Jurassic Park, il film di Steven Spielberg che con prepotenza ed entusiasmo, sarebbe stato il primo ad utilizzare in modo massiccio la computer grafica (CGI). Gli spettatori ebbero una sensazione di stupore paragonabile solo a quella provata quasi 100 anni prima con la proiezione del treno Lumière, solo che stavolta al posto di una locomotiva, la gente era sconvolta dalla visione di enormi dinosauri, che apparivano spaventosamente reali. Quel giorno sarebbe cominciata l’era del cinema con gli effetti speciali creati al computer e nulla sarebbe stato più come prima.
LA TRAMA DI JURASSIC PARK
La vicenda ha inizio quando l’eccentrico miliardario John Hammond (Richard Attenborough) invita un gruppo di esperti su Isla Nublar. Tra loro svettano il paleontologo Alan Grant (Sam Neill) e la paleobotanica Ellie Sattler (Laura Dern). Qui i due scienziati sono sorpresi e scossi nel trovare un parco divertimenti popolato da veri dinosauri. Grazie alla clonazione, infatti, Hammond ha finanziato un progetto volto a riportare in vita gli animali estinti, rinchiudendoli poi in un sistema di gabbie elettrificate. Per conquistare i suoi investitori, tuttavia l’uomo ha bisogno del benestare del gruppo di esperti. In compagnia del matematico Ian Malcom (Jeff Goldblum) e dell’avvocato Donald Gennaro, Alan e Ellie si recano sull’isola per studiare lo straordinario lavoro genetico del dottor Henry Wu (BD Wong). Sull’isola sono invitati anche i nipoti di Hammond, Tim e Lex, che si uniscono al safari organizzato nel Parco. Quando il collaboratore di John, Dennis Nerdy (Wayne Knight) si farà corrompere da un rivale del suo capo, il sistema di sicurezza collasserà improvvisamente e il gruppo si ritroverà a fronteggiare i feroci dinosauri. Il resto è storia!
“MI SA CHE SEI DISOCCUPATO!”
Negli anni che hanno preceduto quel folgorante 1993, il cinema, quello che voleva a tutti costi dare forma a creature mostruose geneticamente modificate (si pensi a tutta la filmografia di Godzilla o King Kong), faceva largo uso di modellini in stop motion o di animatronics. La resa sullo schermo, però, era abbastanza posticcia e soprattutto, sebbene rivista con gli occhi di oggi, ci restituisce l’idea quasi romantica di un cinema dell’artigianato e “fatto a mano”, non riusciva per nulla a comunicare quell’idea di realismo e di verità. Detta in parole povere, si capiva che quelle creature erano finte! Tutto questo sarebbe stato risolto da geni della creatività e dell'informatica del calibro di Dennis Muren, uno dei pionieri assoluti delle innovazioni nel campo degli effetti speciali, che sarà alla base di Jurassic Park. La leggenda vuole che quest’ultimo fece vedere a Steven Spielberg alcuni filmati con diversi esemplari di dinosauri generati al computer, intenti a correre e camminare con grande naturalezza. Muren propose quindi al regista di utilizzare quelle nuove tecnologie al posto degli effetti speciali tradizionali. Pare che la reazione di Spielberg fu talmente entusiasta, da voltarsi verso Phill Tippets, colui che si sarebbe dovuto occupare di animare i dinosauri utilizzando le vecchie tecniche, dicendo: “Mi sa che sei disoccupato”. “Intendi dire estinto?”, ribatte lui. Uno scambio poi inserito dal regista nel film.
LE TANTE LETTURE DEL FILM
Jurassic Park, oltre ad essere una sfida tecnologica monumentale, che aprì la strada a tutta la contemporaneità cinematografica, riuscì anche ad intercettare perfettamente lo spirito di quegli anni anni 90. E’ sorprendente pensare che il tema della clonazione tanto caro al film, divenne poi al centro del dibattito di lì a pochi anni con il caso della pecora Dolly, il primo mammifero ad essere clonato con successo. La pellicola, inoltre, riflette sull'urgenza di rispettare gli equilibri della natura, mettendo in guardia il delirio di onnipotenza degli uomini che, spesso si divertono a “fare Dio” pensando di poter infrangere anche alcune delle leggi più ataviche e primordiali. Tutte tematiche in grado di travalicare il tempo e ancora profondamente attuali. In Jurassic Park c’è anche una chiara lettura metatestuale (e quasi autobiografica) che sottende la narrazione. Il personaggio di John Hammond, un allegro sognatore ossessionato dallo showbusiness, diventa il perfetto alter ego di Steven Spielberg e dei principali registi hollywoodiani, ubriachi dalla fama che l'industria aveva ottenuto durante i gloriosi anni 80. La celebre frase ripetuta insistentemente nella pellicola da Hammond “Qui non si bada a spese”, potrebbe aver guidato il team di Spielberg durante la lavorazione del film. L’unica differenza è che mentre il personaggio fallisce, il nostro regista vince tutte le sfide. In attesa dell’uscita nelle sale del nuovo film della saga, Jurassic World - Il dominio, che approderà il 2 giugno, vi consigliamo di rivedere quel primo meraviglioso film, senza il quale probabilmente, molti film che amiamo oggi, non ci sarebbero stati.