Juventus, delusione (enorme) e rabbia
17 marzo 2016, ore 09:32 , agg. alle 10:41
I Campioni d'Italia cadono a Monaco, l'impresa resta a un soffio
Non si può rimproverare (quasi) nulla alla Juventus. I bianconeri hanno imbarazzato il Bayern Monaco, per buona parte della partita, azzeccando tutte le mosse tattiche e costringendo i tedeschi a perdere le abituali sicurezze. Non è bastato, però. Guardiola è stato salvato da due lampi, quasi casuali, ma nei supplementari ha avuto più carte da giocare.
La rabbia e il rammarico sono oggettivamente enormi. La Juventus è arrivata a pochi secondi da un'impresa, da consegnare alla piccola-grande storia del calcio. Rammarico ingigantito dalle occasioni sprecate, quando tutto sembrava andare dalla parte dei Campioni d'Italia.
E' la più antica e crudele regola del pallone: quando puoi, devi chiudere la partita, devi spedire l'avversario negli spogliatoi. Se non lo fai, è probabile che verrai punito, condannato a pensare e ripensare mille volte a se...
Prima Cuadrado, sul finire del primo tempo, con miracolo di Neuer, poi due volte Morata nella ripresa, avrebbero potuto abbattere i bavaresi, con il 3-0. Non ci sono riusciti e lì, miracolati, gli uomini di Guardiola hanno trovato le energie, più nervose che altro, per riacciuffare una partita abbondantemente persa.
E' il calcio, signori, e può fare maledettamente male.
Non c'è stato solo questo, ovvio, ma anche il progressivo arretramento della Juventus, perfetta nel primo tempo nel difendere alta e ripartire in contropiede. Nella ripresa e ancora più nei supplementari, le gambe si sono appesantite, la testa ha perso lucidità e Allegri, in panchina, ha trovato solo Pereyra e Sturaro. Pep, invece, ha potuto schierare Alcantara e Konan. Non esattamente la stessa cosa.
E' stato quello il momento, in cui si sono veramente sentiti gli infortuni: i bianconeri - stanchi - non avevano cambi all'altezza, il Bayern con la panchina è approdato ai quarti di finale della Champions League.
C'è da sottolineare, poi, che fra arbitro e assistente ne hanno combinate un bel po'. Il goal del 3-0, annullato a Morata nel primo tempo, era perfettamente regolare. Lo spagnolo ha segnato a gioco fermo, ma era solissimo, davanti a Neuer. Manca, inoltre, una probabile espulsione, ai danni del Bayern. Abbastanza, per far esplodere Marotta, mentre Allegri ha scelto un profilo diverso, dichiarando che l'arbitro non conta.
Non è vero, ma è stato elegante dirlo.