Juventus, pari, sudore e cuore!
Juventus: pari, sudore e cuore!
04 novembre 2015, ore 09:40 , agg. alle 10:51
Preziosissimo ma faticoso 1-1 in Germania. Qualificazione agli Ottavi di Champions a un passo, ma la squadra deve migliorare molto
Una Juventus ancora a metà del guado porta a casa un pesantissimo punto, dalla difficile trasferta in Germania. La Champions League sorride ad Allegri, ma i Campioni d'Italia sono un cantiere aperto. Aggrappati alla vecchia guardia, i bianconeri continuano ad avere poco dai nuovi, se non fanno addirittura dei danni, come nel caso del 'Profeta'...di sventure.
Si dirà che la qualificazione è ormai cosa fatta, che l’importante è il risultato e che in 11 probabilmente sarebbe finita in modo diverso, ma la realtà è (anche) che la Juventus ha strappato due brutti pareggi, nel doppio confronto con il ‘normalissimo’ Borussia Mönchengladbach.
Non si può sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, se si vuole aiutare a crescere una squadra ancora evidentemente immatura e priva di un’identità ben definita.Questo non significa negare le buone cose, che pure si sono viste: citeremo il miracoloso Lichtsteiner, la capacità di soffrire, i soliti lampi di Pogba e l’altrettanto solito, mostruoso Buffon. Ma è veramente poco o almeno insufficiente, rispetto all’incredibile pochezza del centrocampo di ieri sera e la faticaccia finale, non del tutto giustificabile con la sola inferiorità numerica.
Quando tre tuoi uomini, Marchisio, Sturaro e soprattutto l’impresentabile Hernandes, sono del tutto assenti, se non addirittura controproducenti, c’è poco da inventarsi: soffrirai e pure tanto.
Il giudizio su Hernandes, in particolare, è figlio della cronaca: nel migliore (e unico) momento della squadra, in cui la Juve stava dando la sensazione di poter vincere la partita, il brasiliano è calcisticamente impazzito, producendosi in un’entrata folle e scriteriata.
L’ex-interista insiste a voler farsi chiamare il ‘Profeta’: sì, di sventure.
Per fortuna ci ha pensato San Buffon - già decisivo a Manchester, nella prima giornata della fase a gironi - a salvare una squadra ormai alle corde e lontana parente della macchina dell’anno scorso.
Allegri farà bene a capitalizzare la qualificazione quasi in tasca: è necessario che scelga il gruppo su cui puntare e un modulo di riferimento, il tempo corre e febbraio (fate pure tutti gli scongiuri che riteniate necessari), con l'eliminazione diretta, non è così lontano...
Santificato adeguatamente Buffon, il finale non può che essere per Lichtsteiner: lo svizzero ha realizzato un goal da favola, in una serata che poteva diventare un disastro, a tre settimane dalla grande paura per il cuore.
Tutti in piedi, per una delle colonne della favolosa Juventus di questi anni!
Non si può sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, se si vuole aiutare a crescere una squadra ancora evidentemente immatura e priva di un’identità ben definita.Questo non significa negare le buone cose, che pure si sono viste: citeremo il miracoloso Lichtsteiner, la capacità di soffrire, i soliti lampi di Pogba e l’altrettanto solito, mostruoso Buffon. Ma è veramente poco o almeno insufficiente, rispetto all’incredibile pochezza del centrocampo di ieri sera e la faticaccia finale, non del tutto giustificabile con la sola inferiorità numerica.
Quando tre tuoi uomini, Marchisio, Sturaro e soprattutto l’impresentabile Hernandes, sono del tutto assenti, se non addirittura controproducenti, c’è poco da inventarsi: soffrirai e pure tanto.
Il giudizio su Hernandes, in particolare, è figlio della cronaca: nel migliore (e unico) momento della squadra, in cui la Juve stava dando la sensazione di poter vincere la partita, il brasiliano è calcisticamente impazzito, producendosi in un’entrata folle e scriteriata.
L’ex-interista insiste a voler farsi chiamare il ‘Profeta’: sì, di sventure.
Per fortuna ci ha pensato San Buffon - già decisivo a Manchester, nella prima giornata della fase a gironi - a salvare una squadra ormai alle corde e lontana parente della macchina dell’anno scorso.
Allegri farà bene a capitalizzare la qualificazione quasi in tasca: è necessario che scelga il gruppo su cui puntare e un modulo di riferimento, il tempo corre e febbraio (fate pure tutti gli scongiuri che riteniate necessari), con l'eliminazione diretta, non è così lontano...
Santificato adeguatamente Buffon, il finale non può che essere per Lichtsteiner: lo svizzero ha realizzato un goal da favola, in una serata che poteva diventare un disastro, a tre settimane dalla grande paura per il cuore.
Tutti in piedi, per una delle colonne della favolosa Juventus di questi anni!