Kamala Harris è ufficialmente la candidata democratica alle elezioni americane di novembre

Kamala Harris è ufficialmente la candidata democratica alle elezioni americane di novembre

Kamala Harris è ufficialmente la candidata democratica alle elezioni americane di novembre   Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


23 agosto 2024, ore 12:01

La vicepresidente degli Stati Uniti d’America ha accettato la nomination e ha concluso la convention di Chicago con il discorso ufficiale all’arena United Center

L'ARRINGA

Inizia il countdown, -74, al 5 novembre, giorno delle elezioni presidenziali americane. Non è una corsa, è lo sprint finale. Kamala Harris, la candidata ufficiale democratica alle elezioni, si è evitata lo stress brutale delle primarie e punta tutto sull’ultimo tratto della corsa elettorale. Alle 4:30 italiane Harris sale sul palco e tira fuori il passato da procuratrice californiana, quando arringava nelle aule di tribunale. E proprio come procuratrice si presenterà al popolo americano, non come vicepresidente, perché quelle sono le sue origini e con quelle inizia a scaldare la platea.

WORKING CALSS

Fa parte della working class e scelse di diventare procuratrice per difendere le donne che, come una sua amica di scuola, subivano abusi. Fu il racconto della compagna, abusata dal patrigno, che scosse cuore e cervello della candidata. Nata in una famiglia mista: la mamma indiana e il papà giamaicano. Una coppia che scoppia presto, ma Shyamala Gopalen, la madre di Harris, resta la colonna solida e il faro del percorso di crescita della neocandidata. “Do not complain, do something”, niente lamentele per cambiare le cose che non ci piacciono, bisogna darsi da fare, questa è l’eredità che ha lasciato alla figlia lungo tutta la sua esistenza, e che Kamala non dimentica di onorare nel suo discorso ricordandola e sperando che la segua da ovunque si trovi ora. Shyamala si è spenta poco tempo fa.

LE PROMESSE

Tante le promesse: il cessate il fuoco in Israele, che garantisca la sicurezza dello Stato ebraico il suo diritto di esistere e di difendersi, ma anche il diritto all'autodeterminazione dei palestinesi, senza scordare le devastazioni che ha subito e continua a subire la Striscia di Gaza in questi mesi di guerra. Poi l’appoggio incondizionato all’Ucraina e la promessa di accoglierla presto nella Nato. Non si tira indietro neanche davanti a un tema delicato quale l’immigrazione, un dossier che a inizio mandato le era stato affidato dal presidente Joe Biden, e che secondo gli analisti non fu trattato con sufficiente determinazione. Ma promette di correggere un sistema sbagliato che regola i flussi migratori e di firmare a breve la legge bipartisan per il controllo del confine.

L'ABORTO

Naturalmente l’aborto, un tema molto caro alla candidata e a tutto il partito democratico è il terreno dove più violenta che mai si combatte la battaglia contro i repubblicani. La procuratrice usa parole chiare che gestisce con grande sicurezza e credibilità proprio grazie al suo ruolo legale: Trump e i repubblicani si sono macchiati del grave rovesciamento della sentenza Roe v Wade ('sono fuori di testa' li apostrofa) che garantiva in tutti gli Stati americani a tutte le donne il diritto all’aborto. Il tema del diritto riproduttivo è il cavallo di battaglia del partito che rappresenta e lei è la condottiera, la paladina e si propone come custode dei diritti delle americane. Rappresenta la scelta tra lei e il suo avversario come un bivio davanti al quale è possibile guardare avanti oppure tornare indietro. Trump è il passato lei il futuro per la sua gente. Gioca con le parole: unserous/serious dove il non serio è il suo avversario e serio è il compito di abitare la Casa Bianca.

LA CONCLUSIONE

Chiude il suo discorso di accettazione della nomination con un’esortazione “ let’s get to business“ mettiamoci al lavoro che le cose da fare sono moltissime. Una pioggia di palloncini bianchi, rosse e blu piove dal soffitto dell’arena, mentre gli applausi della platea si trasformano in un’emozionante standing ovation. Harris è raggiunta sul palco dal marito, Doug Hemhoff, che l’abbraccia e le dà un bacio molto appassionato. Kamala la dura si imbarazza un po’ e si emoziona.


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