19 giugno 2023, ore 15:30
Prosegue oggi la maxi ispezione dei Carabinieri nell'ex hotel Astor a Firenze, nell'ambito delle ricerche della piccola Kata. Scoperta una nuova telecamera di sorveglianza
In campo decine di carabinieri, tra cui quelli del reparto investigativo d’elite, dei ROS e della Scientifica. Sono nell’ex Hotel Astor a caccia di indizi utili a trovare la piccola Kata scomparsa dallo scorso 10 giugno. Per la maxi ispezione all'opera anche due autospurghi, per pulire i pozzi neri, mentre i militari di Ros e Gis, controllano il piano terreno dell'edificio dopo lo sgombero totale di ieri. Sempre ieri è stata scoperta una telecamera privata, il cui esame gli inquirenti si augurano possa essere decisivo. Dopo 9 giorni della bambina di 5 anni non si sa ancora nulla. Nel frattempo il padre di Kata è stato ricevuto di nuovo dal pm, l’uomo ha chiesto di incontrare di nuovo il magistrato per illustrare ulteriori elementi che secondo lui potrebbero essere utili alle ricerche rispetto a quanto aveva già detto prima. L'incontro con il magistrato che indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione è durato circa un'ora.
FAMIGLIA CHIEDE DI FARE SOPRALLUOGO ALL'EX HOTEL
I legali della famiglia di Kata hanno presentato formale istanza per effettuare, nei loro diritti, un proprio sopralluogo dentro l'ex hotel Astor quando saranno esauriti gli accertamenti di polizia giudiziaria dei carabinieri. In caso di autorizzazione, fanno sapere gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, sarà organizzato un sopralluogo coi genitori della bambina insieme a Luciano Garofano, il generale dei carabinieri in congedo, già comandante del Ris di Parma, che è consulente della famiglia nella vicenda di Kata.
LE INDAGINI
Gli inquirenti seguono la pista del sequestro di persona a scopo di estorsione. Sembra, infatti che all’interno dell’hotel ci sia un racket sulle stanze dell’immobile e un conflitto tra due fazioni peruviane e una rumena. La scorsa settimana la scientifica dei carabinieri ha prelevato lo spazzolino da denti della piccola per estrarre il suo DNA.
ALLARME BOMBA, POI RIENTRATO, DAVANTI A CASA PM TESCAROLI
Si è rivelato un falso allarme bomba la scatola sospetta rinvenuta questa mattina davanti all'abitazione a Firenze del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, il magistrato titolare della nuova inchiesta sulle stragi mafiose del 1993 ed anche delle indagini sulla scomparsa della piccola Kata. Non si tratta di un ordigno ma di un pacco di batterie per ricarica di microcar elettriche. I carabinieri stanno verificando perché il pacco sia stato abbandonato lì ma gli investigatori non ravvisano finalità minatorie. Erano stati gli uomini della scorta del Pm a chiamare gli artificieri dopo aver visto dei fili neri fuoriuscire dalla scatola. Ma gli artificieri hanno escluso la presenza di esplosivo.