KIEV: "MOSCA HA VIOLATO LO SPAZIO AEREO DI ROMANIA E MOLDAVIA"
Un allarme antiaereo scattato questa mattina su tutta l’Ucraina, la popolazione esortata a rimanere nei rifugi. Poi il massiccio attacco russo, con due missili da crociera
Kalibr che avrebbero attraversato anche lo spazio aereo rumeno e il confine di Stato con la Moldavia, come ha affermato il comandante in capo delle forze armate di Kiev, Valery Zaluzhny.
“Intorno alle 10:33 questi missili hanno attraversato lo spazio aereo rumeno per poi rientrare nello spazio aereo dell'Ucraina nel punto di intersezione del confine dei tre Stati. I missili sono stati lanciati dal Mar Nero" ha scritto. La Moldavia ha confermato che un missile ha violato il suo spazio aereo, pur senza specificare se appartenga a Mosca. Anche se il Ministero della Difesa, secondo il Guardian, avrebbe convocato l’ambasciatore russo. Secondo Bucarest invece, il missile è stato lanciato da una base russa sul Mar Nero ma è passato a 35 chilometri dalla frontiera con la Romania, sorvolando lo spazio aereo moldavo.
COLPITE LE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE
Secondo il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, finora sono stati lanciati 40 missili
Calibur e
X101. Ancora una volta nel mirino dei russi ci sono le infrastrutture energetiche del Paese. Colpiti impianti di generazione termica e di idrogeno, oltre ad infrastrutture per l'alta tensione, in sei regioni ucraine. La situazione più difficile nelle regioni di Zaporizhzhia, sede della centrale nucleare, Kharkiv, e Khmelnystskyi. Danni alla rete elettrica sono stati segnalati anche a Kiev.
“Gli operatori energetici stanno lavorando per ripristinare le reti” ha fatto sapere il sindaco Klitschko.
IL DISCORSO DI PUTIN
Sugli attacchi e sull’eventuale violazione di spazio aereo, il Cremlino non ha rilasciato alcun commento. Intanto però il portavoce Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass, ha annunciato che il presidente Vladimir Putin terrà un discorso al Parlamento russo il prossimo 21 febbraio. Dichiarazioni che arriveranno nel primo anniversario dal riconoscimento da parte di Mosca delle sedicenti repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come “
stati indipendenti”. Solo tre giorni dopo, il 24 febbraio 2022, sarebbe iniziata la guerra.