Kiev risponde a Papa Francesco: "La nostra bandiera è gialla e blu, non alzeremo mai altre bandiere"
10 marzo 2024, ore 18:25
Il papa chiede all'Ucraina di alzare bandiera e concentrarsi sui negoziati. Dura la risposta del ministro Kuleba
Le parole di Papa Francesco nel corso di un'intervista alla radiotelevisione svizzera hanno provato polemiche e reazioni in tutto il mondo. “È più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare - ha affermato Francesco-. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare“.
LA REAZIONE UCRAINA
"La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere". Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in risposta alle parole di Papa Francesco. "Ringraziamo Sua Santità per le costanti preghiere per la pace, e continuiamo a sperare che dopo due anni di guerra devastante nel cuore dell'Europa, il Pontefice trovi l'opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina per sostenere oltre un milione di ucraini cattolici, oltre cinque milioni di greco-cattolici, tutti cristiani e tutti ucraini", ha aggiunto Kuleba.
LA POSIZIONE DELLA RUSSIA
Nel suo appello per i negoziati, Papa Francesco non sta parlando a Kiev, ma all'Occidente, che usa l'Ucraina come "uno strumento" per le sue "ambizioni". Lo ha detto all'ANSA la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. "Per come la vedo io - ha sottolineato la portavoce - il Papa chiede all'Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato". Quanto alla Russia, "noi non abbiamo mai bloccato i negoziati", ha affermato Zakharova. Secondo la portavoce "il progetto Ucraina" degli Usa, della Gran Bretagna e dei Paesi della Nato in generale, "è fallito". La portavoce ha ricordato tra l'altro i negoziati tra Russia e Ucraina nella primavera del 2022 a Istanbul, che poi furono bloccati.
LA CRITICA DEL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCESE
Anche il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné ha criticato le parole del Papa: "Come si fa a pensare che di fronte a una potenza espansionista, a un paese imperialista, ci si possa permettere di fare un passo di lato? - Ha affermato il ministro -.Significherebbe dargli la possibilità di approfittarne per andare avanti. Noi dobbiamo parlare lo stesso linguaggio della Russia, quello dei rapporti di forza. Siamo molto ingenui a pensare che dovremmo fissare noi i nostri limiti, mentre è la Russia a violare il diritto internazionale".