La conferma era arrivata dal Cremlino. Poi le immagini, trasmesse alla tv: un convoglio verde scuro viene trainato da una locomotiva delle ferrovie statali: Kim Jong Un è in Russia. L’incontro con il presidente Vladimir Putin è previsto in settimana, in una località segreta a est del Paese. Sul tavolo ci sarebbero "temi sensibili", come ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Uno su tutti, la fornitura di armi. Dalla Corea del Nord potrebbero arrivare artiglieria e missili anticarro in cambio di tecnologia satellitare avanzata e sottomarini a propulsione nucleare.
MINISTRO TAJANI, PEGGIOR INTERLOCUTORE POSSIBILE
Un incontro su cui si è espresso anche il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.
"La Russia cerca sostegno, anche di tipo militare e alleati e si rivolge al peggiore interlocutore possibile, Kim Jong Un" ha dichiarato questa mattina in
Non Stop News. "
La Corea del Nord ha un atteggiamento aggressivo nell'Indo-Pacifico, continua ad essere condannata per i lanci di missili e le sue minacce, queste sono cose che non fanno ben sperare". "A
nche la Cina" ha concluso Tajani
"è preoccupata dall'atteggiamento di Mosca, la scorsa settimana ho chiesto al ministro degli Esteri cinese di spingere la Russia a tornare a più miti consigli".
PUTIN A VLADIVOSTOK
Intanto il presidente russo partecipa al Forum economico dell'Oriente, in corso a Vladivostok. Da qui è tornato sulla controffensiva ucraina, che - ha detto - ha portato alla morte di 71mila soldati di Kiev senza ottenere alcun risultato. Poi un'ammissione storica: l'Unione Sovietica ha commesso un errore portando i suoi carri armati a Praga e Budapest.
"Abbiamo ammesso da tempo che questa parte della politica dell'Unione Sovietica era sbagliata e ha portato solo all'escalation delle tensioni", ha detto Putin, rispondendo al moderatore della discussione, che ha citato le autorità ceche e ungheresi secondo cui "
l'Urss si è comportata come un colonizzatore". Infine il giudizio su Donald Trump, considerato un perseguitato per ragioni politiche. Anche se, ha affermato Putin, le misure degli Stati Uniti nei confronti della Russia non cambieranno, chiunque dovesse diventare il nuovo presidente americano.