03 maggio 2023, ore 13:37 , agg. alle 17:29
Le indagini portate avanti dall'Interpol, che ha bloccato diversi siti che spedivano il kit. In Italia sarebbe già stato utilizzato da una donna
I primi sospetti erano nati due anni fa, quando un ragazzo di 22 anni era stato trovato morto in un hotel di Londra. Accanto al suo corpo c'era un pacchetto contenente nitrito di sodio, che riportava ad un sito web. Così erano partite le indagini. Fino ad oggi, quando il caso si è allargato fino ad arrivare anche in Italia.
I KIT VENDUTI ONLINE
Sarebbero dei veri e propri kit del suicidio quelli che venivano venduti online su diversi siti internet, ora chiusi dall’Interpol. All’interno maschere facciali e nitrito di sodio, una sostanza utilizzata nell’industria alimentare, ma che, con un uso improprio, può portare alla morte per avvelenamento. Dietro alle vendite ci sarebbe un presunto chef canadese, Kenneth Law. L’uomo è stato arrestato il 31 marzo scorso per il reato di istigazione al suicidio. Avrebbe venduto online circa 1.200 kit a persone residenti in 40 Paesi diversi. Nella lista dei suoi clienti, anche 9 cittadini italiani.ACQUISTATI ANCHE IN ITALIA
Potrebbe aver fatto uso del kit anche una sessantatreenne trovata senza vita il 4 aprile scorso nella sua casa della provincia di Trento. Ai familiari la donna aveva lasciato un biglietto e una lettera in cui spiegava le modalità con cui si era tolta la vita. La Procura di Trento indaga per istigazione al suicidio. Al momento il fascicolo è a carico di ignoti. Intanto la Direzione centrale della polizia criminale ha lavorato con le autorità di tutta Italia per rintracciare gli altri 8 acquirenti del nostro Paese. Sono stati individuati tutti e stanno bene. Le province italiane interessate sono Roma, Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna, Trento e Pavia.Argomenti
Canada
Kit suicidio
maschera facciale
nitrito di sodio