L’11 settembre 2001 visto dal cinema e dalla televisione. Come i media hanno rappresentato l’attentato
11 settembre 2024, ore 10:30
All’indomani dei fatti, Hollywood si è spaccata su come comportarsi con i film già girati e non ancora diffusi
Un’intera generazione è cresciuta con un’immagine forte e dirompente, impossibile da dimenticare. In un tranquillo pomeriggio italiano, tanti bambini erano sintonizzati davanti TV con la Melevisione, per seguire il racconto fiabesco di Tonio Cartonio. Improvvisamente schermo nero. “Interrompiamo il programma per una breve edizione straordinaria del TG3”. Basta semplicemente dire che erano quasi le 16 dell’11 settembre 2001 per capire quali immagini sarebbero arrivate dopo su tutti i televisori. Un evento che avrebbe cambiato per sempre il mondo intero e anche il cinema e i media che poi hanno tentato di raccontare (o non raccontare) gli attentati alle Torri Gemelle.
11 SETTEMBRE 2001, SCENE TAGLIATE
All’indomani dei fatti, Hollywood si è spaccata su come comportarsi con i film già girati e non ancora diffusi. Molti hanno scelto di rimuovere scene in cui magari comparivano luoghi colpiti dagli attacchi terroristici come le Twin Towers. Un segno di rispetto per le vittime non uniforme: altri registi e produttori hanno infatti deciso di mantenere nel montaggio le Torri Gemelle, come simbolo di orgoglio patriottico. Il film Spider-Man di Sam Raimi, uscito nel 2002, ha subìto numerose modifiche: il teaser trailer iniziale vedeva il supereroe, alle prese con una rapina, che blocca un elicottero in una ragnatela sospesa tra le due torri del World Trade Center. Dopo gli attacchi dell'11 settembre, il trailer è stato richiamato. Tutte le scene del film con le Twin Towers sono state rimosse, ma ne sono state aggiunte altre che omaggiano la resilienza dei newyorkesi, come quella in cui un abitante dice a Goblin "se fai casino con uno di noi, fai casino con tutti noi”.
11 MINUTI, 9 SECONDI E UN DECIMO
Esattamente un anno dopo i tragici eventi, undici registi hanno realizzato un film corale composto da altrettanti episodi della durata di 11 minuti 9 secondi e un decimo ciascuno. Ognuno di questi cortometraggi è legato ad un diverso Paese del mondo, con racconti e prospettive diverse sui fatti delle torri gemelle. L’episodio più interessante resta quello affidato alla Francia per la regia di Claude Lelouch, che mette in scena una giovane fotografa francese sorda. La ragazza è guida turistica per disabili e sta per portare un gruppo in visita proprio al World Trade Center. Il corto procede con una discussione tra lei e il fidanzato. Lei tenta di spiegargli che una storia a distanza come la loro non ha nessuna possibilità di riuscita, per poi lasciargli un messaggio al computer prima d'andarsene, spiegandogli che solo un miracolo può tenerli ancora assieme. In quel momento lui torna a casa coperto di polvere, sfuggito miracolosamente all'attentato. Gli altri autori coinvolti, oltre al regista francese, sono Samira Makhmalbaf (Iran), Youssef Chahine (Egitto), Ken Loach (Regno Unito), Alejandro Gonzalez Inarritu (Messico), Mira Nair (India), Amos Gitaï (Israele), Shohei Imamura (Giappone), Idrissa Ouedraogo (Burkina Faso), Sean Penn (Usa) e Danis Tanovic (Bosnia).
STONE RACCONTA GLI ATTENTATI
Nel 2006 invece irrompe sugli schermi un film sensazionalistico. Diretto dal regista Oliver Stone è World Trade Center con Nicolas Cage, Maggie Gyllenhaal, Michael Shannon e Jon Bernthal. La pellicola, infarcita si sentimentalismo, racconta la tragica storia di due agenti della polizia portuale di New York, John McLoughlin e Will Jimeno, che l'11 Settembre 2001 entrarono per primi nel World Trade Center e rimasero intrappolati sotto le macerie. Inizialmente, le ambientazioni interne alle Twin Towers dovevano essere filmate a New York ma successivamente si è deciso di allestire i set in California per non ferire la sensibilità dei cittadini.
IL QUARTO AEREO
Ma nell’anno del quinto anniversario della strage, uscì anche un’altra pellicola che però provava a raccontare un punto di vista inedito sulla vicenda. Il titolo del film è United 93, come il nome del volo che l’11 settembre 2001 precipitò vicino a Shanksville, in Pennsylvania, con a bordo, oltre ai passeggeri e al personale, alcuni terroristi che avrebbero dovuto dirottare l’aereo. I passeggeri sacrificano la loro vita per evitare che il velivolo finisse su un altro obiettivo. Il regista Paul Greengrass per la realizzazione della pellicola si affidò alla collaborazione di molti parenti delle vittime, che quel giorno riuscirono a parlare con chi stava sull’aereo. Per la realizzazione del film, fu scelto di ricorrere all’uso della camera a mano, per accentuare il senso realistico della vicenda e conferendo così alle riprese un senso quasi documentaristico.