L'accappatoio e la chitarra. Roma omaggia Rino Gaetano con una grande mostra a Trastevere
15 febbraio 2024, ore 19:30
Nel mondo di un artista graffiante e sincero, capace di rinnovare e rinnovarsi. Riccardo Cocciante ricorda il primo incontro e la forza dirompente di "A mano a mano"
A più quarant'anni dalla sua scomparsa, arriva la prima mostra dedicata a Rino Gaetano. È stata inaugurata oggi e sarà visitabile fino al 28 aprile al Museo di Roma in Trastevere, in uno dei quartieri a cui il cantautore, calabrese di nascita ma romano d'adozione, era più legato, non lontano dal Folkstudio.
IL MONDO DI RINO
Un'esposizione ricchissima - grazie al materiale concesso dalla sorella Anna - che restituisce uno sguardo intimo e autentico, fatto di fotografie e video, strumenti e abiti di scena, dagli iconici cappelli all'accappatoio, sfoggiato in modo dissacrante sul palco in un'epoca in cui non erano ancora concessi strappi al look. E poi i libri, i dischi, le macchine fotografiche, le cartoline raccolte in tanti viaggi: gli elementi che hanno contribuito a rendere Rino Gaetano un artista graffiante e sincero, raffinato e popolare, in grado di rinnovare la musica e l'Italia che gli erano contemporanee. Come nel caso del Sanremo del 1978, quando con Gianna propone una nuova idea di donna, pronunciando per la prima volta all'Ariston la parola "sesso". Un linguaggio attuale, apprezzato anche dai giovanissimi, che ogni 2 giugno, nell'anniversario della morte del cantautore, si riversano in Piazza Sempione. Un'atmosfera che si potrà vivere anche nel corso della mostra, in cui sono previste esibizioni acustiche della Rino Gaetano Band.COCCIANTE, "MI LEGAVA A LUI IL MALE DI VIVERE"
"Rino Gaetano era un vero artista, sentiva il bisogno di scrivere, di cantare, di esprimersi" ha detto Riccardo Cocciante alla presentazione della mostra, raccontando di aver conosciuto Gaetano tra i corridoi della casa discografica Rca, di aver intrapreso con lui un tour che data dopo data li portò a capirsi, a condividere le diversità e la timidezza. Proprio da quell'esperienza nacque A mano a mano come la conosciamo oggi, scritta da Cocciante e reinterpretata da Rino Gaetano con una forza dirompente, tanto che oggi viene riconosciuta come uno dei gioielli del suo repertorio. Hanno voluto portare il loro ricordo anche Sergio Cammariere, che ha spiegato di essersi scoperto cugino dell'artista solo dopo la sua scomparsa e Giusy Ferreri, che ne ha sottolineato l'attualità: "Oggi cambiano i nomi dello spettacolo, della musica e della politica che dipingeva, ma le situazioni e le tematiche irrisolte restano più o meno sempre le stesse". La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano, nipote del cantautore, è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.Argomenti
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