L'appello degli agricoltori letto da Amadeus dopo mezzanotte

L'appello degli agricoltori letto da Amadeus dopo mezzanotte

L'appello degli agricoltori letto da Amadeus dopo mezzanotte   Photo Credit: Fotogramma.it


10 febbraio 2024, ore 01:30

"Siamo vicini agli agricoltori": Amadeus conclude con queste parole la lettura sul palco dell'Ariston dell'estratto del Discorso per Sanremo presentato dagli agricoltori in protesta a Sanremo

"Siamo vicini agli agricoltori". Amadeus conclude con queste parole la lettura sul palco dell'Ariston, a mezzanotte e un quarto, dell'estratto del Discorso per Sanremo presentato dagli agricoltori in protesta. Una versione più breve del documento integrale, consegnato nel pomeriggio all'organizzazione del festival e troppo lungo per le esigenze della diretta televisiva, condivisa con lo stesso Coordinamento nazionale riscatto agricolo.

IL TESTO

Nel testo, la richiesta di "una legge chiara che garantisca la giusta distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare, con reciproci benefici per produttori agricoli e consumatori". "Non siamo in piazaa per chiedere aiuti o sussidi - rivendicano gli agricoltori - ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente, grazie al quale ogni cittadino può mangiare ogni giorno. Questo purtroppo non avviene da tempo, tanto che oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è ampiamente sottopagato, con ricavi che sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione. Protestiamo quindi per difendere la dignità degli agricoltori e per chiedere con forza che venga corrisposto il giusto valore alle nostre produzioni. Senza agricoltura non c'è vita, non c'è sovranità alimentare, non c'è libertà; chiediamo solo la possibilità di continuare a onorare gli insegnamenti dei nostri genitori e dei nostri nonni, che con rispetto, amore e dignità ci hanno portato a coltivare il valore della terra e di ciò che rappresenta, con il solo e unico obiettivo di lasciare un mondo migliore ai nostri figli". La decisione di non far salire direttamente sul palco gli esponenti della mobilitazione "è stata una scelta condivisa con il ministro dell'Interno Piantedosi", spiega nel pomeriggio l'amministratore delegato di Viale Mazzini Roberto Sergio. A stretto giro la precisazione dell'ufficio stampa Rai: la decisione è stata presa esclusivamente dal capo dell'azienda che l'ha comunicata alle autorità competenti. Una soluzione individuata dopo giorni di tensione, che avrebbero messo in apprensione anche il governo per il timore di interventi incontrollati a pochi mesi dalle elezioni europee. 

GLI AGRICOLTORI

Gli agricoltori hanno accettato di non salire sul palco pur di far conoscere i motivi della mobilitazione, mettendo a punto un documento unico: è stata così superata la difficoltà della Rai di trovare un unico interlocutore con cui confrontarsi, dopo le centinaia di email arrivate nei giorni scorsi all'organizzazione del festival, anche da singoli agricoltori, floricultori, produttori o piccoli gruppi, anche a dimostrare la frammentazione delle sigle e delle associazioni scese in piazza in tutta Italia a testimoniare il loro dissenso contro le politiche agricole europee. Intanto, sotto il diluvio insistente su Sanremo, i trattori arrivati un città - poco più di una ventina - sono rimasti in presidio a Bussana, nel mercato dei fiori, dove la protezione civile ha allestito tende per consentire loro di trascorrere la notte al riparo. Sotto una di queste c'è anche Ercolina II, simbolo della protesta, che giovedì per qualche minuto ha passeggiato sul green carpet a poca distanza dall'Ariston, insieme con la vitellina Giulia. C'è chi ha lasciato 25 caffè pagati al bar. E mentre alcuni trattori hanno fatto marcia indietro verso le loro aziende, altri ne sono arrivati, specialmente dalla Lombardia, pronti a fermarsi in città fino a domenica.


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