L'appello di Macron: "L'Europa può morire, bisogna agire ora"
L'appello di Macron: "L'Europa può morire, bisogna agire ora" Photo Credit: agenziafotogramma.it
25 aprile 2024, ore 16:23
A poco più di un mese dalle elezioni europee, il presidente francese è tornato alla Sorbona per un nuovo "discorso sull'Europa"
Mancano sei settimane alle elezioni europee. Un appuntamento elettorale da molti definito "cruciale" visto lo scenario internazionale in cui si inserisce: le grandi instabilità globali, dall'Ucraina al Medio oriente, la sfida del Next generation EU e la messa a terra del Green deal. Tutte sfide che sarà chiamata ad affrontare l'Europa di domani; la stessa che però si decide oggi nelle urne europee. A parlarne è stato il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron alla Sorbona di Parigi, sette anni dopo il suo "discorso sull'Europa": "Dal 2017, l'Europa ha fatto progressi sul fronte della sovranità e dell'unità ma non siamo riusciti a fare tutto. Ci sono stati progressi limitati su un'Europa più democratica".
"L'Europa può morire"
Dalla Sorbona Macron pronuncia un nuovo discorso sull'Europa, che si augura diventi "più sovrana e più potente". "La nostra Europa è mortale, può morire''. Scongiurare questa prospettiva "dipende unicamente dalle nostre scelte. E queste scelte vanno prese ora". Nel suo discorso il presidente francese ha anche evocato i risultati dei rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi sul futuro del mercato unico europeo e sulla competitività per "accrescere le nostre capacità di investimento comune". Macron ha sottolineato la necessità di "investimenti massicci" a livello comunitario, non solo pubblici ma anche privati.
I progressi fatti e le sfide future
"L'Europa ha iniziato a uscire dalla sua ingenuità tecnologica", ha continuato Emmanuel Macron. "Abbiamo aperto la strada per l'autonomia, abbiamo scelto di porre fine alla dipendenza strategica in settori chiave". E ancora: "Dal 2017, l'Europa ha fatto progressi sul fronte della sovranità e dell'unità. Per definizione l'avvenire della Francia e quello dell'Europa, sono indissociabili", ma "non siamo riusciti a fare tutto. Ci sono stati progressi limitati su un'Europa più democratica. Ma ci sono state cose riuscite, in particolare, per la sovranità e l'unità dell'Europa, che non era scontato". Tra le sfide per il futuro, un nuovo approccio rispetto a una comune difesa europea: "La condizione imprescindibile della nostra sicurezza è che la Russia non vinca la guerra d'aggressione contro l'Ucraina". Da qui, la necessità di una difesa comune "credibile'', un ''cambio di paradigma profondo, essenziale, per la nostra Europa''. Tutto anche tramite un nuovo ''prestito europeo" per gli investimenti che saranno necessari.