L'arte resta a casa a causa del coronavirus e si guarda allo specchio in attesa di un nuovo rinascimento

L'arte resta a casa a causa del coronavirus e si guarda allo specchio in attesa di un nuovo rinascimento

L'arte resta a casa a causa del coronavirus e si guarda allo specchio in attesa di un nuovo rinascimento

Fabrizio Ferrari

Sull'arte ecco i punti di vista di Diego Santamaria, Vincenzo Marsiglia, Elisabetta Rossetti e Matteo Galbiati

Oscar Wilde amava dire: “ Niente è più necessario del superfluo” e la sua provocazione, pur rimanendo una provocazione, per certi versi non è mai stata così attuale. Nel pieno dell’emergenza mondiale da COVID-19, inevitabilmente la vita di tutti noi è regolata da una serie di priorità in cui l’Arte potrebbe appartenere alla sfera del superfluo. Eppure la storia ci ha insegnato che dai periodi più bui del passato sono uscite le pagine più illuminanti. In un periodo in cui i Musei si adattano a fornire visite virtuali attraverso i loro siti internet, le grandi mostre e gli eventi più importanti come le celebrazioni di Raffaello, sono rimandate a data da destinarsi, quale è lo “stato dell’Arte”? Ecco le risposte

Diego Santamaria (Editore di Espoarte) 

La vita ai tempi del coronavirus per gli "attori dell'arte" è soprattutto sui social, ma il mio pensiero è estremamente negativo. Pur essendoci progetti interessanti, va ricordato che al 99% il materiale postato è sparito dai nostri radar pochi minuti dopo. In pochi stanno utilizzando il proprio sito, sia gallerie sia artisti sia critici: di questo momento così importante per il mondo intero, non resterà traccia. Nel nostro piccolo, con Espoarte, noi abbiamo avviato l'iniziativa "A casa tutti bene", un nuovo progetto editoriale con una rubrica sul nostro portale espoarte.net. Stiamo dando la parola agli artisti con un'intervista su come ognuno di loro sta affrontando questo periodo di quarantena. Ogni artista è invitato poi a realizzare una pagina di un diario corale che, con la collaborazione della casa editrice Vanillaedizioni, diventerà un libro.

Vincenzo Marsiglia (artista) 

L’arte ha una funzione cardine in questo preciso momento perché ha il dovere di sensibilizzare gli animi delle persone. Proprio in questo momento ho voluto ampliare un progetto che sto portando avanti da molti anni, ma ora ha una veste molto più forte di contenuti e di sensibilizzazione. Il progetto ha l’hashtag #UNRITRATTOPERUNIRCI. Ho cercato di coinvolgere tutti gli attori della nostra cultura, critici d’arte, artisti, attori, semiologi, chiedendo di creare una comunità di ritratti dei protagonisti. Poi, tramite la mia applicazione Star App, è possibile rigenerare il proprio ritratto con il mio segno distintivo “UM”, una stella a quattro punte. Con lo scatto vengono generati dei colori molto forti di una reminiscenza POP per donare forza positiva. Ho sempre creduto che prima o poi sarebbe arrivato un secondo Rinascimento. Io sono fiducioso che questo drastico cambiamento sarà una grande opportunità per tutti noi, la possibilità di esprimersi al meglio.

Elisabetta Rossetti (Gallerista dello studio Rossetti di Genova) 

La situazione attuale ha provocato necessariamente un rallentamento se non addirittura una “sospensione” completa nel modo dell’arte. Ma questa situazione è solo apparente. In un momento in cui non possono più prendere parte ad eventi, vernissage, happening e inaugurazioni, le persone hanno ritrovato il piacere di rivivere l’arte nella sua vera sostanza, visitare (virtualmente) i musei e le mostre e leggere e ritrovare il piacere di approfondire la storia dell’arte capendone l’importanza superiore di elevazione dello spirito. Credo fermamente che sarà una grandissima occasione di evoluzione e rinnovamento per tutto il mondo che gravita attorno all’arte, soprattutto per i veri protagonisti: gli artisti. Dovranno relazionarsi con qualcosa di nuovo e sicuramente sentiranno l’esigenza di esprimersi in un modo ad oggi sconosciuto.

Matteo Galbiati (critico, direttore web della testata Esposarte e docente)

Sono favorevolmente colpito dalla generosità d'animo emersa per reagire all'emergenza e per sostenere gli sforzi di chi lotta in prima linea contro questo nemico subdolo e invisibile. Questo ha avvicinato tutti positivamente. Soprattutto gli artisti, che sanno sempre muoversi con creatività, contribuiscono su ogni fronte a farci sentire "presenti". La bellezza delle loro espressioni artistiche ci sostiene e sa incoraggiarci. Penso, ad esempio alle finestre aperte e alla musica che attraversa case e quotidianità, che fa ritrovare i vicini che magari nemmeno si conoscevano prima. Penso ai tour virtuali di musei e mostre che sono stati "visitati" come non mai prima. Molti artisti, comunque, sono sempre stati concentrati su un'analisi centrata sull'agire umano e sulle sue "colpe". Mi aspetto, invece, che molti lavoreranno diversamente nel post. Una rinascita dopo una crisi acuta e devastante è una certezza. Vorrei si potesse acquisire una nuova consapevolezza che sappia aprire gli occhi sui nuovi orizzonti.

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