L'Atalanta di Champions convince, 3-0 allo Shakhtar. La Juventus vince in rimonta 3-2 contro il Lipsia, il Liverpool piega un bel Bologna

L'Atalanta di Champions convince, 3-0 allo Shakhtar. La Juventus vince in rimonta 3-2 contro il Lipsia, il Liverpool piega un bel Bologna

L'Atalanta di Champions convince, 3-0 allo Shakhtar. La Juventus vince in rimonta 3-2 contro il Lipsia, il Liverpool piega un bel Bologna Photo Credit: Fotogramma.it


Shaktar Donesk Atalanta, 0-3; Impresa della Juve in 10, espugnata Lipsia 3-2. Bologna sconfitto 2-0 dal Liverpool esce comunque testa alta

Mercoledì di Champions League iniziato con la vittoria dell'Atalanta 3-0 sullo Shaktar. Abbiamo seguito le italiane in campo in radiocronaca integrale su RTL102.5. Vediamo nel dettaglio i risultati di tutti i match: Shakhtar Donetsk-Atalanta, Liverpool-Bologna e Lipsia-Juventus. 

SHAKTAR ATALANTA, 0-3

Djimsiti poco oltre il ventesimo e Lookman a 1' dall'intervallo spianano la strada all'Atalanta, che vince e convince oltre il 3-0 finale, alla Veltins-Arena di Gelsenkrichen. Lo Shakhtar, esiliato dalla guerra e schierato col 4-3-3 senza un centravanti vero, cede dopo essersi illuso nei primi dieci minuti di possesso e forcing senza mai tirare in porta. Nella seconda giornata della League Phase di Champions League, il punteggio per i nerazzurri, alla prima vittoria dal ritorno nella competizione, viene completato nella ripresa da Bellanova al 3'. Ma gli infortuni di Djimsiti e nel finale di Kossounou rovinano un po' la festa. Nel primo tempo il difensore albanese la sblocca con controllo di petto e destro di punta davanti all'area piccola, sfruttando lo schema su punizione dalla sinistra fra Samardzic e Lookman, protagonisti attesi del 3-4-1-2, l'antidoto di Gasperini alla dipendenza da tridente con Retegui in panchina. La prima occasione, mentre gli ucraini non ne producono, è proprio di Lookman, che a fine frazione raddoppierà iniziando lui stesso l'azione che da Samardzic passa dal rimorchio di Kolasinac per il destro in caduta nell'angolino. Al 12' il suo sinistro in asse proprio con l'ex Udinese è largo, al 36' alla sua girata da pallone da destra di Bellanova può opporsi solo la traversa. Chance anche per lo stesso Samardzic, che al 24' parte in dribbling trovando Stepanenko a deviargliela in angolo, e De Ketelaere, che al 39' appoggia debolmente di testa su sponda di Zappacosta, innescato da Bellanova. La squadra di Donetsk, fin lì limitatasi a un passaggio lungo del difensore Bondar alla mezzora per Marlon, chiuso dalla diagonale di Kossounou, al rientro in campo si trova davanti un'Atalanta priva di Djimsiti, frenato da un problema all'anca sinistra, con un Pasalic in più in mezzo al campo e De Roon ora in difesa. Alla prima occasione arancione con il nuovo entrato Konoplia, smarcato dai tocchi da sinistra al centro di Marlon, Sudakov, Zubkov ed Eguinaldo ma incapace di incrociare bene il destro, risponde la chiusura della pratica di Bellanova che incorna all'altezza del secondo palo il cross di Zappacosta. Grazie a quest'ultimo, al 7', i legni diventano due col palo interno su allungo di Lookman, cui risponde il destro di Sudakov molto lontano dal primo palo di Carnesecchi. Provano ad arrotondare Samardzic al 16' e il nuovo entrato Zaniolo al 21', con Riznyk a dire di no al serbo. Anche a Retegui in campo, un destro da fuori area lontano dallo specchio al 25', niente tridente; si fa male, alla coscia sinistra, anche Kossounou che lascia il campo a Godfrey. Oltre al sinistro alto di Zubkov al 27' su scarico di Traoré, centravanti subentrato in corso d'opera, lo Shakhtar proprio non va. 

LIPSIA JUVENTUS, 2-3

La Juve fa l'impresa in Germania, i bianconeri espugnano Lipsia in 10 uomini per più di mezz'ora per il rosso a Di Gregorio. Bomber Sesko chiama due volte, Vlahovic risponde con una doppietta, Conceicao si inventa il tris che manda in visibilio Thiago Motta. Nel 3-2 della Red Bull Arena, però, vanno anche segnalati gli infortuni di Bremer e Nico Gonzalez che preoccupano lo staff. Rispetto alla trasferta di Genova, Thiago Motta conferma soltanto l'attacco con Vlahovic e la batteria di trequartisti formata da Nico Gonzalez, Koopmeiners e Yildiz. Poi il tecnico sorprende in mediana, dove piazza Fagioli e non Locatelli insieme a McKennie, e anche in difesa, con il giovane Savona scelto come terzino destro e lo spostamento di Kalulu in mezzo al fianco di Bremer. Rose si affida al suo tandem di bomber, Openda e Sesko, e rinuncia al gioiellino Nusa, con l'ex Napoli Elmas che recupera e figura tra i convocati. La serata tedesca comincia nel peggiore dei modi per i bianconeri, nel giro di poco più di dieci minuti Thiago Motta è costretto a due cambi. Il ginocchio sinistro di Bremer fa una brutta e innaturale rotazione e per il brasiliano c'è apprensione, al suo posto entra Gatti che eredita anche la fascia di capitano. Al 12', invece, Nico Gonzalez si accascia a terra per un problema muscolare e il tecnico lo sostituisce con Conceicao. Nonostante le due botte psicologiche, la Juve mostra una buona personalità e va anche al tiro con Koopmeiners, ma la mira è da rivedere. Alla mezz'ora ecco l'occasione migliore, con la deviazione di Vlahovic sul tentativo di Fagioli che trova i riflessi di Gulacsi. Sul capovolgimento di fronte, però, i bianconeri sono scoperti e il tandem Openda-Sesko confezionano l'1-0, con lo sloveno che spacca la porta battendo Di Gregorio con un destro potente. In area tedesca protesta Vlahovic per un contrasto con Lukeba non ritenuto falloso, il primo tempo si chiude così. Rose comincia la ripresa con Henrichs al posto di Baumgartner, la Juve si ripresenta colpendo subito un palo con Koopmeiners. I bianconeri attaccano a testa bassa, il pareggio arriva poco dopo: Cambiaso mette in mezzo, Vlahovic va in anticipo su Orban e con un gran girata da attaccante vero trova l'1-1. La sfida è più aperta e divertente, Openda colpisce un palo e poi il protagonista diventa il Var. Letexier va al monitor per due volte in 5 minuti per espellere Di Gregorio, colpevole di aver toccato il pallone con le mani fuori area, e poi per decretare un rigore per il Lipsia per un altro fallo di mano, questa volta di Douglas Luiz appena entrato insieme a Perin. Sesko si presenta dal dischetto e non sbaglia, la Juve si ritrova sotto di un gol e di un uomo. Ed è ancora Vlahovic a prenderla per mano, perché 4 minuti più tardi si inventa la doppietta con un sinistro sotto l'incrocio. Non c'è un attimo di tregua, Openda colpisce un altro palo e nel Lipsia entra anche Nusa, subito pericoloso con Kalulu che si immola e salva un gol fatto. I bianconeri resistono, all'83' Conceicao si inventa il tris che fa esplodere tutta la panchina della Juve, Thiago Motta compreso. Vlahovic e compagni alzano le barricate nei nove di recupero, Perin e Cambiaso mettono l'ultimo sigillo su tre punti pesantissimi. La Juve è a punteggio pieno in Champions, il prossimo ostacolo sarà lo Stoccarda il 22 ottobre allo Stadium. 

LIVERPOOL BOLOGNA, 2-0

Un gol annullato a Dallinga per fuorigioco, una traversa sempre in offside di Ndoye e un palo dello svizzero: il Bologna c'è e se la gioca, ma al cospetto del Liverpool, ad Anfield, non basta. Vincono i Reds, che strappano la partita in avvio con l'assist di Salah e l'incursione letale di Mac Allister, per poi amministrare e soffrire a tratti. Sognava una notte 'Poetica', sullo stile della canzone di Cesare Cremonini, tifoso vip rossoblù presente a Liverpool, insieme a Gianni Morandi. Ma uno su mille ce la fa e quell'uno non è il Bologna di Italiano, che esce però a testa alta dal tempio di Anfield: stanco, ma con nuove certezze e consapevolezza della propria forza e di essere in crescita. I padroni di casa, leader solitari della Premier e passati 3-1 a San Siro nella prima di Champions, partono forte e mettono sotto i rossoblù nei primi dieci minuti: con uno strappo di Gravenberch, un paio di sgroppate di Salah, su cui Nunez, al rientro, non è letale come suo solito. All'11' arriva il vantaggio che pare presagire a una vittoria larga: Mac Allister recupera palla in mediana, scambia con Salah, che si appoggia a Nunez che gli restituisce palla per il cross dell'egiziano, che pesca l'inserimento sotto porta proprio di Mac Allister. Spaventato dal gol in fuorigioco di Dallinga di due minuti prima, su filtrante di Miranda, i Reds reagiscono con il punto escalamativo. Qui però inizia un'altra partita. Perché il Liverpool abbassa i ritmi e il Bologna non rinuncia a provarci: tutt'altro. Alisson è impreciso in un paio di costruzioni dal basso e arrivano prima la conclusione fuori misura di Orsolini e poi la traversa di Ndoye. Il Bologna non molla e a inizio ripresa sfiora il pari con Orsolini, imbeccato da calcio piazzato da Moro: Alisson, però, respinge la conclusione con i piedi. Come già nel primo tempo, spaventato dai rossoblù il Liverpool reagisce. Recupera palla in mediana, con Mac Allister e Szabosallai che innescano Salah: l'ex Roma punta il mirino nel sette alla destra di Skorupski e chiude la contesa. Bologna sconfitto, ma a testa alta, con i tremila tifosi al seguito dei rossoblù che cantano e confidano nella prima vittoria interna in campionato con il Parma domenica, dopo aver sfiorato il pari ad Anfield e con Iling-Junior che sfiora l'incrocio di controbalzo per il 2-1 all'ultimo respiro, a dimostrazione di un Bologna che non molla fino all'ultimo. 


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