Per ventotto anni, quelli trascorsi dall’uscita di Friends, ha finto che tutto andasse bene. Ma per Matthew Perry, l’eterno Chandler, è arrivato il momento di fare i conti con le difficoltà. Una vera e propria liberazione che passa anche per la pubblicazione della sua autobiografia “Friends, amanti e la Cosa Terribile", uscito negli Stati Uniti il 1 Novembre e pronto ad approdare anche in Italia martedì prossimo.
SUCCESSI E DIPENDENZE
"Sono vivo per miracolo" scrive Perry. Questa la sintesi con cui ripercorre i suoi cinquantatrè anni, di cui più della metà convissuti con i demoni di alcol e droghe. Un racconto onesto, senza sconti. Dalla storia privata e familiare all'esplosione ad Hollywood, dalle donne bellissime con cui ha condiviso il set e la vita - come Julia Roberts, che dice di aver lasciato "
perchè avevo paura che lo facesse prima lei" - al rovescio della medaglia del successo, fatto di dipendenze, solitudine e difficoltà, anche di salute. Numerose le operazioni al colon così come i tentativi di riabilitazione. Fino ad una perforazione gastrointestinale, per l'abuso di alcol e oppioidi, che portò Perry al coma, tenendolo in ospedale per cinque mesi.
IL RAPPORTO CON I COLLEGHI
"Ho voluto condividere solo quando ho avuto la certezza di non cadere di nuovo nel buio - ha dichiarato Perry qualche giorno fa in un'intervista a
People, che gli dedica la copertina. Quando venne scritturato per
Friends, aveva solo ventiquattro anni e la sua dipendenza era agli inizi. “
Pensavo di poterlo gestire – dice -
ma dopo 10 anni mi sono accorto di essere sommerso dai guai”. Ma proprio su quel set ha trovato anche del sostegno. I colleghi
"sono stati comprensivi e pazienti". In particolare un'amica, Jennifer Aniston: "
Non mi ha mai lasciato solo" ha detto l'attore.
UNA STORIA MAI RACCONTATA
Una storia che ha molto colpito i fan, abituati a pensare Matthew Perry ancora come il suo personaggio in
Friends: quel
Chandler allegro della sitcom, sempre pronto alla battuta sarcastica o alla sfida con il fedele amico
Ross. Un modo che in realtà è proprio dell'attore, che affronta anche il suo racconto più difficile con un'amara ironia. E con la speranza che la sua testimonianza possa aiutare altre persone.