L'importanza dell'educazione anche in tempo di pandemia, dobbiamo tutti riappropriarci dell'infanzia
L'importanza dell'educazione anche in tempo di pandemia, dobbiamo tutti riappropriarci dell'infanzia
25 aprile 2020, ore 14:17
Ora la scuola riesce a esistere solo attraverso le lezioni online, ma non possiamo demandare l'educazione al web
L'insegnamento online
Il dovere di riappropriarsi dell'infanzia
La parola chiave dell’immaginare non è quindi “libero” ma “fecondo”, il suo scopo non è solo il puro e semplice esplorare, ma l’incoraggiare, il promuovere. Per questo, genitori e maestre, dobbiamo noi adulti riappropriarci dell’infanzia. E ricordare che gli incontri quotidiani con la città del mondo sono momenti immaginativi per la mente del bambino. Significa figure, cose, parole, quindi immagini. Non possiamo negare loro tutto questo per un tempo indefinito e non possiamo ipotizzare di sostituire tutto questo con il semplice clik di una malferma connessione. C’è chi sostiene, nei dibattiti tra un virologo, un epidemiologo, un guru e un idiota a tempo permanente frequentatore di desertificati salotti televisivi che forse stiamo diventando tutti analfabeti. Diamo la colpa alla televisione e al computer, gli strumenti coi quali oggi manteniamo un flebile contatto con il mondo reale. Ma attenzione. Essi non sono cause, ma effetti di una condizione preesistente che li ha sollecitati. Tv e computer hanno di fatto colmato un vuoto, hanno posto un freno, per fortuna, alla nostra capacità immaginativa. Il leggere non dipende soltanto dalla nostra capacità di saper disporre in fila ordinata lettere e conseguenti parole. Il leggere dipende dalla nostra capacità di entrare nell’immaginazione. Il nostro essere analfabeti è il frutto marcio di un processo educativo che ci ha fatto dimenticare le condizioni immaginative che favoriscono la lettura.