L'incredibile storia di Erwin Tumiri, l'uomo scampato alla morte due volte
14 marzo 2021, ore 11:00 , agg. alle 10:06
Sopravvissuto al disastro aereo della Chapecoense nel 2016, pochi giorni fa è uscito illeso da uno spaventoso incedente in bus in Bolivia
Erwin Tumiri, 30 anni, è uno dei sopravvissuti al disastro aereo che nel 2016 coinvolse la squadra di calcio brasiliana della Chapecoense. A poco meno di cinque anni da quell'incredibile esperienza ha sconfitto nuovamente la morte in seguito ad un incidente in autobus che ha ucciso ben 21 persone. L’uomo si trovava infatti a bordo di un un bus che, a causa di un errore del conducente, è precipitato lungo una collina vicino alla città boliviana di Cochabamba. Il bilancio della tragedia è di 21 vittime. Più di 30 invece i feriti. Sull'autobus, che è precipitato per quasi 150 metri lungo un ripido terrapieno sulla strada che collega Cochabamba alla più grande città della Bolivia, Santa Cruz, c'erano più di 52 persone. Tra i sopravvissuti, incredibilmente, anche Erwin Tumiri.
Il racconto di Tumiri
“Mi sentivo un po’ assonnato e ascoltavo musica sul mio cellulare quando ho sentito alcune persone urlare. L’unica cosa che potevo fare era aggrapparmi al sedile di fronte a me, allargare le spalle e appoggiarmi al finestrino in modo da non muovermi mentre il pullman si ribaltava. Sono rimasto cosciente per tutto il tempo e sono riuscito a strisciare fuori dal veicolo quando si è fermato“. Le sue condizioni sono buone: “Ho ferite al braccio e al momento non riesco a sollevarlo. Ma mi è stato detto che recupererò la mobilità a poco a poco. E ho uno squarcio sul ginocchio, ma questo è tutto“.
Il disastro della Chapecoense
Il 28 novembre del 2016 l’aereo sulla quale viaggiava la squadra brasiliana della Chapecoense si schiantò vicino a Medellin, in Colombia. A perdere la vita furono 71 persone tra calciatori, staff, dirigenti e giornalisti. Sei i sopravvissuti, tre giocatori, un radiocronista, Rafael Henzel, e due membri dell’equipaggio della LaMia, la compagnia aerea boliviana che li trasportava. La squadra brasiliana avrebbe dovuto disputare la finale della Copa Sudamericana contro l’Atletico Nacional. Fu incredibile la storia del disastro. La Chapecoense sarebbe dovuta arrivare a bordo di un charter diretto a Medellin. Ma il volo non venne autorizzato dall’aviazione brasiliana e ci fu il cambio di programma, risultato fatale. L’aereo precipitato in Colombia è rimasto senza combustibile. Dalle registrazioni emerse anche un dialogo tra il pilota e il copilota sulla possibilità di fare uno scalo in altri due aeroporti, quelli di Leticia o di Bogotà, proprio a causa del “carburante al limite”. I due decisero poi di continuare il viaggio.