10 ottobre 2024, ore 12:00 , agg. alle 18:30
"La cultura è la nostra leva, anche su questo stiamo lavorando". L'intervista ai microfoni di RTL 102.5
Nei mesi in cui si vanno delineando le priorità e la struttura della nuova Commissione europea, e quindi anche la nuova Europa di questa legislatura, l’Italia torna a fare affidamento sulla sua rete diplomatica nel mondo. Passando dalle ambasciate e dalle rappresentanze, si stringono le alleanze sui temi che sarà importante affrontare insieme nei prossimi anni. L’ambasciata in Belgio fa parte di quella rete, ma è sicuramente diversa dalle altre, foss’anche solo per la sua posizione “nel cuore dell’Europa e della Nato”, come ricorda l’ambasciatore d’Italia in Belgio, Federica Favi, che dall’ambasciata ha parlato ai microfoni di RTL 102.5: “La cultura è la nostra leva, anche su questo stiamo lavorando”. E sugli scambi, “passato il periodo Covid, la bilancia delle esportazioni tra Italia e Belgio sta tornando a saldo positivo per il nostro Paese”.
“Italia e Belgio due partner naturali”
"I temi oggetto di collaborazione sono diversi, dall’immigrazione alla ricerca scientifica, tema sul quale Italia e Belgio sono due partner naturali, esprimendo eccellenze a livello mondiale. Ci sono circa cinquecento ricercatori italiani, formatisi in Italia, che sviluppano progetti in Belgio sui quali possiamo sempre contare. Così anche per le università, che contribuiscono alla cooperazione nel settore della ricerca, attraendo i giovani italiani in Belgio delle seconde e terze generazioni”. E su queste nuove generazioni l’intenzione è chiara, riavvicinarle all’Italia.
Immigrazione come tema di lavoro comune
“L’ambasciata a Bruxelles è particolare perché è sì un’ambasciata bilaterale, ma è anche nel cuore dell’Europa e della Nato. Ci sosteniamo reciprocamente sulle candidature, come fatto in un settore chiave come quello della migrazione”. Sul tema l’ambasciatore Favi racconta di quanto fatto con il governo belga per superare la crisi: “Quando sono arrivata, la posizione del Belgio era quella tipica di un paese di secondo ingresso. Ora si è capito che il problema è comune. La migrazione va gestita in maniera corretta dal punto di vista internazionale, ma anche umano e legale”.
Le relazioni e gli scambi
Rispetto al rapporto tra Roma e Bruxelles, che Favi definisce “ottimo” vista la relazione storica di due paesi fondatori dell’Unione europea e della Nato, una grande partita la giocano i trecentomila italiani in Belgio. “Una comunità integrata molto bene e che è in crescita, grazie alla presenza delle istituzioni europee”. Proprio a Bruxelles la comunità italiana è forte grazie alla presenza, seppur non stabile, di un grande numero di giovani italiani a lavoro nelle istituzioni comunitarie. “Si tratta di un numero in grande crescita, lo abbiamo constatato con il voto dei residenti temporanei alle ultime elezioni europee. Tutto ciò indica una sensibilità sempre più sviluppata dell’Italia sulla consapevolezza che, molte volte, l’interesse nazionale si fa anche a Bruxelles”.
Bruxelles nella rete diplomatica italiana nel mondo
“L’Italia può contare su una serie di leve da utilizzare in ambito internazionale; una fra tutte è la cultura, che altri paesi non hanno, e che utilizziamo per sostenere relazioni economiche, sviluppare quelle scientifiche e portare avanti il dialogo”. E ancora: “La diplomazia italiana è differente da altre. I diplomatici italiani hanno le grandi linee di indirizzo del ministero degli Esteri e del governo e sanno dove sta andando il Paese, ma a differenza di altri diplomatici non hanno mai indicazioni rigide da dover solo riportare. Storicamente c’è sempre stata una fiducia dei governi nella diplomazia italiana nel raggiungere determinati obiettivi”. E la volatilità dei governi italiani, “non modifica la nostra politica estera, con le nostre basi saldamente in Europa e all’interno dell’Alleanza atlantica e delle Nazioni unite”.
L’aiuto alle imprese
Tra le missioni dell’ambasciata italiana in Belgio c’è la cooperazione all’internazionalizzazione delle imprese italiane che vogliono e possono investire nel paese. “Il ministero degli Esteri ha una specifica competenza di internazionalizzazione, si tratta di una delle priorità di tutte le ambasciate italiane del mondo. Cerchiamo di aiutare le imprese a evitare rischi accompagnandole con gli uffici commerciali dell’ambasciata per raggiungere gli obiettivi necessari e indicare gli interlocutori giusti”. Una missione che l’Italia porta avanti a Bruxelles come in tutto il mondo. E anzi, proprio in Belgio “l’internazionalizzazione sicuramente è favorita da una rappresentanza italiana capillare di cui la stessa ambasciata è il fulcro”.